2a domenica di quaresima - Anno C - giovedì 1 marzo 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….

 

 

Con Maria.....

Con Maria, nostra Madre

Sac: Maria, donna di fede, di speranza e di amore,
donna trasfigurata dallo Spirito
con nel cuore e sul volto la pienezza di grazia e di amore,
disponi in questo tempo di grazia il nostro orecchio e il nostro cuore all’ascolto della Parola di Dio, perché possiamo incarnarla nella vita di ogni giorno come ci hai insegnato



Tutti: Madre, che la maternità non contamina
e il trascorrere del tempo non scalfisce,
rendici partecipi della tua piena disponibilità alla Volontà del Padre
e concedici la tua stessa apertura di cuore all’azione dello Spirito
perché, accogliendo la Parola del tuo Figlio,
sappiamo affrontare coraggiosamente le difficoltà e le fatiche della vita
e impariam o a rispondere il nostro “eccomi”
con sempre maggiore entusiasmo,
sostenuti dall’insegnamento di Gesù tuo Figlio
del quale anche noi, come te, desideriamo farci discepoli
per le vie dell’obbedienza e del servizio,
perché passando attraverso il mistero della croce e in una fedeltà operosa,
giungiamo alla celebrazione della Pasqua eterna
dove tu insieme a lui ci attendi.

Tutti: Madre di Gesù guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 


Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù....

Parola del Padre - Invito all'ascolto

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica (Lc 9,28-36).

Lettura dal vangelo di Luca:

 

 

 

In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù:<<Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia>>. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva:<< Questi è il Figlio mio, l'eletto: ascoltatelo>>. Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 






Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

1L "…. il suo volto cambiò d'aspetto…."

 

 

Questa è la domenica della Trasfigurazione, domenica "pasquale" per eccellenza. In questa domenica di luce in cui celebriamo l'epifania del Dio alleato, del Figlio salvatore e dell'uomo salvato, la Chiesa ci aiuta a scoprire il legame d'amore profondo che unisce Dio, Cristo e l'uomo. Nel brano evangelico appare il mistero che Gesù di Nazaret nasconde sotto i lineamenti di un uomo che cammina per le strade della Palestina. E' come se si sollevasse un velo e dietro i lembi dell'umanità di Gesù sfolgorasse la divinità. Per ora è solo un bagliore; il pieno svelamento del suo mistero avverrà nella sua morte e resurrezione, quando toccherà il colmo dell'abisso con la morte e da lì risalirà allo splendore della gloria divina.

 

 

 

 

2L "…due uomini parlavano con lui…della sua dipartita…"

 

 

 

La "dipartita" di Gesù è l'<<esodo>>. Cristo svelerà pienamente se stesso quando salirà al cielo nell'Ascensione portando con sé tutto il popolo dei redenti. Sarà quello il grande esodo dalla schiavitù del peccato e della morte verso la libertà perfetta e la vita. L'<<esodo>> del cristiano e del Cristo ha infatti un'unica meta: la patria dei cieli. Il corpo intero, cioè la persona di Cristo e quella del cristiano, sarà trasfigurato e immerso nel mistero di Dio; la trasfigurazione del Cristo e del cristiano è il segno delle loro sia pur diverse ma parallele filiazioni divine.

 

 

 

 

1L-" …una nube luminosa li avvolse…”


 

L'apparizione di Mosè ed Elia che conversano con Gesù sta ad indicare che Gesù porta a compimento la Legge e i Profeti e la presenza avvolgente di una nube su di loro è segno che Dio rende testimonianza a questa verità. La nube indica, velandola, la presenza misteriosa di Dio. Ricordiamo che gli Ebrei furono accompagnati nel loro esodo dall' Egitto da una nube che di giorno li guidava lungo il cammino verso la terra promessa.
Una nube ricoprì il monte Sinai da dove Dio chiamò Mosè che solo vi potè penetrare. La nube che avvolge Gesù sottraendolo allo sguardo dei discepoli, prova che egli rimane in cielo, al di là delle cose visibili ma presente ai suoi testimoni. Anche se riassorbito nella gloria del Padre, Gesù non è assente ed estraneo agli accadimenti del mondo.


 

 

2L –"…Ed ecco una voce…."


 

E' la voce del Padre che rivela ancora una volta chi è Gesù, ma non si ferma a questo, aggiunge un imperativo:"Ascoltatelo". Ora Dio non parla più per mezzo dei profeti come nell'Antico Testamento. Ora vuole parlarci in modo definitivo per mezzo del Figlio suo. Chi vuol compiere la sua volontà deve ascoltare suo Figlio, anche quando parla di sofferenza, persecuzione e morte. Ma noi ora sappiamo che tutto si trasformerà in gloria. Ai tre spaventati, col volto schiacciato a terra, perché sanno di essere alla presenza di Dio, Gesù dice:"Alzatevi". Una parola che sa di resurrezione. Ora è il momento di tornare alla normalità, alla realtà di ogni giorno, ma portando nel cuore quest'esperienza che anticipa la realtà futura che ognuno sarà chiamato a vivere. Gesù scenderà il monte, ritornerà nella pianura del quotidiano dove lo aspettano uomini sofferenti e peccatori ma anche avversari implacabili. Ma ormai il suo mistero è affiorato agli occhi dei suoi discepoli, chiamati a continuare la sua missione.

Sac : alcuni spunti per aiutarci nella meditazione e nella orazione.



* Il perfetto ed eterno amore di Dio si rivela e si diffonde in Cristo e da lui si espande in mille e mille amori quanti sono i cuori degli uomini.

* Cristo è la nostra speranza di vita. La miseria della nostra mortalità, la fragilità del nostro corpo, , la nostra debolezza creaturale sono destinate ad essere <<trasfigurate>> perché Cristo entrando nella nostra carne, nel nostro tempo e nel nostro spazio, vi ha posto un seme di eterno e di infinito.


* * * * * *

 

SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

 

 

Al Padre....

 

Al Padre, meta ultima della nostra vita.

 

Cristo è la nostra speranza di vita. La miseria della nostra mortalità, la fragilità del nostro corpo, , la nostra debolezza creaturale sono destinate ad essere <<trasfigurate>> perché Cristo entrando nella nostra carne, nel nostro tempo e nel nostro spazio, vi ha posto un seme di eterno e di infinito.


La Parola si fa preghiera

Guida: “Ascolta Signore la mia voce”. (Sal 26, 7).
Tutti: “Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera”. (Sal 130, 2).

Preghiera spontanea (brevi preghiere di dialogo e di adorazione, di lode e di ringraziamento, di richiesta di perdono, di intercessione).

Ritornello:.................................................................... (da ripetere ad ogni preghiera)

 

 

 

Contemplazione finale

(godere in silenzio della presenza del Signore)

 

Abbiamo contemplato il tuo Figlio, o Padre;
lo abbiamo seguito anche noi, silenziosamente,
guidati dal testo evangelico, sul monte della trasfigurazione
al seguito degli apostoli.
Abbiamo ascoltato le parole di Pietro, che non sapeva quel che diceva,
ma anche la raccomandazione di Gesù ai discepoli
di non parlare a nessuno dell’accaduto.
Soprattutto risuona ancora nel profondo del nostro cuore
la tua voce autorevole che lo ha presentato anche a noi
come il tuo Figlio, l’eletto da ascoltare.

Lo abbiamo adorato nella presenza eucaristica
e contemplato nel divino mistero,
lo abbiamo ascoltato ed abbiamo parlato con lui a tu per tu,
come si fa tra amici.
Per lo più abbiamo taciuto, ma semplicemente perché nel silenzio
maggiormente si ascolta e si gusta il mistero.

Ora siamo qui per deporre ai tuoi piedi tutti i nostri problemi,
siamo qui a sostenere la voce di tanti nostri fratelli
e presentarti le loro fatiche ed il pianto;
siamo qui a chiedere, insieme alla tua benedizione,
che la nube del tuo Spirito ci avvolga tutti
e in quel calore di amore anche noi, tutti,
possiamo sperimentare di essere tuoi figli
prediletti ed amati nel Figlio. Amen

 

 

 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

 

Concedi, o Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all’Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa’ che un giorno possiamo contemplano nello splendore della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

Canto per la comunione.