OASI MARIANA
BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)
SCUOLA
DI PREGHIERA --- XVIII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
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Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - Giovedì 2 agosto 2007
*** Canto di esposizione e invocazione di
adorazione
Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.
Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.
Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù
Eucaristia, così come Maria lo apriva all’azione
dello Spirito e diciamo:
Tutti:
Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma
celeste,
abbiamo il dono di portarti in noi,
dopo averti ricevuto nell’Eucaristia
e dopo esserci nutriti della
tua Parola viva e trasformante
per l’azione del tuo Santo
Spirito.
Davanti a te, in questo momento,
vogliamo non soltanto confermare
questa nostra fede,
ma affidarci a lei, e
lasciarci condurre per mano,
perché ci guidi dentro il mistero
della tua Parola e del tuo Amore.
Invia il tuo Spirito su di noi
perché
accolta, meditata e custodita nel
più intimo di noi stessi
porti frutto secondo il desiderio
di ciascuno
e soprattutto, in conformità
alla volontà del Padre,
diventi liberante da ogni nostra
pigrizia ed egoismo,
tenga lontano ogni malvagità,
ci sostenga nelle difficoltà e
nelle tribolazioni,
ci aiuti a combattere e a
superare la tentazione
e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita
fino al giorno in cui, nel
compimento beato della nostra speranza,
possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen
Sac: Madre
di Gesù e madre nostra
Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza
di ogni uomo.
***Invocazione e canto allo Spirito
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano
T: E
noi gli diciamo:“Parla, Signore,
il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
Il
sacerdote legge
Lettura dal Vangelo di Luca :
Uno della folla gli disse: “Maestro, dì
a mio fratello che divida con me l’eredità”. Ma
egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di
voi?”. E disse loro: “Guardatevi e
tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza
la sua vita non dipende dai suoi beni”. Disse poi una parabola: “La
campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé:
Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E
disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi
raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima
mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni;
riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto,
questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E
quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non
arricchisce davanti a Dio”.
T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce
sul mio cammino” (Sal 119, 105)
*** Meditazione.
1L - . “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni
cupidigia”
Gesù
rifiuta di farsi arbitro in meschine questioni di interesse
fra le persone. Vuol far capire qual è lo sbaglio di entrambi
i fratelli: essi fanno dei beni terreni la cosa più importante della vita,
davanti alla quale tutto il resto passa in secondo piano. Gesù
rovescia completamente l’ordine delle cose: “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi
sarà dato in sovrappiù” (Mt 6,33).
“La
vita di un uomo non dipende da quanto ha, ma da quanto dà, non da quanto
possiede, ma da quanto ama. C’è qualcosa che ci segue ovunque, anche dopo
la morte: non sono i beni che lasceremo tutti, ma le opere. La cosa più
importante della vita non è allora avere
dei beni, ma fare del bene. I beni restano quaggiù, ma il bene fatto lo
portiamo con noi” (Cantalamessa)
2L –
Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua
vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Viene
in mente Mazzarò, l’avido personaggio della
novella di Verga che era vissuto accumulando e che
“quando gli dissero che era tempo
di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo,
barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi
tacchini, e strillava: - Roba mia, vientene con
me!”
Non si può vivere tenendo il proprio cuore attaccato
alle cose, darsi tanto da fare per procurarsele e non avere neppure il tempo di
godersele per procurarsene ancora altre: è troppo poco! Fossero pure, invece
che anatre e tacchini, ville faraoniche o panfili giganteschi, è troppo poco attaccare il cuore alle ricchezze per l’uomo
fatto a immagine e somiglianza di Dio! E’ troppo poco anche attaccare il
cuore al padre, la madre e i figli per i quali magari accumuliamo!
1L – Così è di chi accumula tesori per sé, e non
arricchisce davanti a Dio”.
Perché Cristo chiede all’uomo la povertà? Perché solo uomini liberi dalla seduzione della ricchezza possono
risolvere il problema della giustizia nel mondo. Oggi
La povertà evangelica
non ha solo lo scopo di permettere la giustizia attraverso l’impegno di
cuori liberati dall’idolatria delle cose.
Oggi, smarrita
qualsiasi fede in Dio e nella vita eterna, quando ciò che conta è il godere qui ed ora, e accumulare
accumulare per un domani che non si sa se ci
sarà (perché può bastare un attimo di disattenzione, magari per un pieno di alcool, su una macchina che
corre nella notte e tutto finisce), l’uomo si ritrova a fare esperienza
tragica dell’assurdità della sua vita, perché tocca con mano
l’estrema precarietà delle “cose” per cui vive. La povertà
evangelica allora è anche profezia: è sguardo verso il futuro e affermazione di
una ricchezza che è la vera ricchezza (Comastri).
L’abbandono dell’idea del cielo
non ha certo reso più libera e gioiosa la vita sulla terra! (Cantalamessa)
***Canto…….Silenzio, meditazione
Spunti per la meditazione e la preghiera:
***
Al Padre … - meta
ultima della nostra vita.
Prova
a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al
Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla
vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e
sorelle.
Le intenzioni saranno
intercalate dalla seguente invocazione:
Fa che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Signore, non sono capace…
Tutti: Credo,
Signore, che sarei capace di compiere una volta,
qualche atto straordinario.
Un'azione che impegnerebbe tutto me
stesso,
se fossi sconvolto da una sventura,
colpito da un'ingiustizia,
se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi
scoraggia, è che non sono capace di donare la mia vita pezzo
a pezzo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto,
donare, sempre donare... e darmi!
Questo non posso
farlo e tuttavia è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da
donare, in mille possibili gesti d'amore,
che più non si vedono tanto sono abituali,
e più non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per
mettere insieme un'offerta
e perché un giorno io possa dire in
verità: ‘Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita’.
E’ ciò che desideri, Signore, ma
non ne sono capace, non posso farlo, lo so, ed ho
paura.
Quindi una voce
solista legge:
- Figliolo, io non ti chiedo di riuscire
sempre, ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di
accettare i tuoi limiti, di riconoscere la tua povertà e di farmene dono,
perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie
ricchezze,ma anche la propria povertà, i propri
peccati.
Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di
vita sciupata, da te sottratti a tutti coloro che
aspettano, colmerò i vuoti, dandoti in cambio la durata, perché nelle mie mani
la tua povertà offerta, diventerà ricchezza per l'eternità. (Michel Quoist).
*** Canto per la Benedizione eucaristica . Tantum ergo
Adoriamo dunque prostrati un sì grande mistero e l’antica legge ceda al nuovo rito. La fede offra soccorso alla insufficienza dei sensi. Al padre e al Figlio siano lode e giubilo, salute, onore e potenza e benedizione, uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi. Amen
Tantum
ergo Sacramentum
veneremur cernui (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides
supplementum
sensuum defectui.
laus et jubilatio,
salus honor,
virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab
utroque
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)
O
Dio, che nel mistero eucaristico ci hai dato il pane vero disceso dal cielo, fa’ che viviamo sempre in Te con la forza di questo
cibo spirituale e nell’ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita
eterna. Per Cristo nostro Signore. T – Amen
***Dopo
la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…….
… ***
Canto per la comunione.