Oasi Mariana Betania
--- Via Colle Pizzuto – Alvito (Fr)
SCUOLA
DI PREGHIERA –
5a domenica di Pasqua-
Anno C
…………………………
Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - giovedì 03 maggio 2007
*** Canto di
esposizione e invocazione di adorazione ***
Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.
Tutti: II
Santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….
Sac: Maria, nella notte del Calvario
tu sei rimasta vigile sulla fede del
mondo
coltivando una speranza che tutti ci avrebbe
ben presto coinvolti.
Tutti: Il mistero della morte che si sarebbe spalancata a nuova vita
neppure tu lo conoscevi, ma la parola di
tuo Figlio,
coltivata con amore, meditata e conservata
nel cuore
nel corso degli anni nei quali lo hai
visto crescere a Nazaret
e poi, da discepola, nel tempo della
sua vita pubblica,
continuava a risuonare dentro di te
con quella forza che solo Dio può dare,
e solo chi lo ama veramente sa
accogliere
al punto che, anche nei momenti del
dolore più grande e del buio più pesto,
man mano la tua attesa si faceva più
viva
fino a quando, prima ancora che gli
angeli
lo annunciassero alle donne accorse al
sepolcro
e la notizia si diffondesse tra i
discepoli,
lui, Gesù, si
è presentato al tuo cuore di Madre
con il volto luminoso e sul corpo tutti
i segni di quell’amore
che lo avevano portato sulla Croce
ad accettare -e tu con lui- la volontà
del Padre
che in tal modo manifestava il suo
amore per l’umanità intera.
Ora, da figli, ti chiediamo
di accompagnare questo nostro incontro
di preghiera ai piedi di tuo Figlio
perché la gioia della Pasqua continui a
farsi spazio nella nostra vita
e la forza dello Spirito sceso su
quanti erano riuniti con te nel Cenacolo
ci pervada e ci riempia tutti per
renderci testimoni coraggiosi
del tuo Figlio risorto. Amen
*** Invocazione e canto allo
Spirito***
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto:
“Beati
coloro che ascoltano
T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
–
Il sacerdote legge
Lettura dal Vangelo di Giovanni:
Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
T:“Lampada per i miei passi
è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal
119, 105)
*** Meditazione ***
1L
E’ il momento dell’addio, del congedo di Gesù dai suoi discepoli riuniti nel cenacolo durante l’ultima cena, un momento doloroso e sofferente; sta per compiersi un tradimento, quello di Giuda Iscariota e sta iniziando l’ora della Passione. Nonostante ciò Gesù appare già vittorioso nel suo rapporto di filiale obbedienza verso il Padre.
2L “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in Lui.”
Questa consapevolezza è ciò che permette a Gesù , nonostante la drammaticità della situazione, di creare con i suoi discepoli un clima così intimo e profondo da chiamarli”figlioli”, lasciando loro un compito ben preciso, un comandamento nuovo…
1L
Gesù vuole rassicurare i discepoli prospettando l’amore fraterno come garanzia della sua presenza reale, anche se invisibile ed eterna , tra loro e tra quanti desiderano mettersi alla sequela di Cristo.
Quello di Gesù è un comandamento nuovo perché va oltre la logica umana, ha una dimensione infinita capace di arrivare alla totale donazione di se.
2L-“Da questo sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”
E’ l’amore che ci rende simili a Cristo e che ci identifica come cristiani. E’ l’amore che portiamo in famiglia, al lavoro, a scuola, e che ci rende testimoni di Cristo, non la partecipazione alla S. Messa domenicale solo per assolvere un dovere, non un atto di carità fatta solo per sentirsi a posto con la coscienza. L’amore vero è quello che si dona accogliendo prima se stessi come, Creature generate da Cristo, per chinarsi poi verso i fratelli, desiderando solo il loro bene e amandoli senza aspettarsi nulla in cambio. E’ un lavoro duro, faticoso, ma è solo quest’amore che ci aiuta a trasmettere quella luce che può dare gloria alla Chiesa e a Dio.
***Canto***
Silenzio, interiorizzazione e preghiera
Alcuni spunti per aiutarci nella meditazione e nell’ orazione.
-ricordiamo che il segno sicuro della fede in Cristo è l’amore
- i criteri evangelici circa il servizio sono diversi dei criteri umani, essi vogliono che ci amiamo realmente di un amore vicendevole che non si limita alle parole, ma che si manifesta negli atti.
-servire vuol dire dipendere da un altro, conoscerne le necessità e provvedere con amorosa sollecitudine anche quando questo richiede sacrificio e umiliazione.
- l’amore è una preoccupazione vicendevole per coloro che si amano, sono disposti e pronti a condividere le difficoltà della vita dell’altro.
***
Al Padre … - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato in preghiera al Padre per dire la tua
disponibilità e ringraziarlo di averti chiamato alla vita. Proponi la tua
preghiera ad alta voce condividendola
coni i fratelli e sorelle.
***
Quando l'amore ti chiama, seguilo,
anche se ha vie ripide e dure.
Quando dalle sue ali ne sarai avvolto,
abbandonati a lui;
anche se la sua lama potrà ferirti.
Quando ti parla, credigli,
anche se la sua voce potrà disperdere i tuoi sogni.
Perché più l'amore ti colpirà,
più tu maturerai.
Perché l'amore non deve dar nulla, se non se stesso,
né coglier nulla, se non da se stesso.
Perché amarsi l'un l'altro,
non è far dell'amore una prigione.
Perché l'amore non possiede, né deve essere posseduto.
Perché l'amore basta all'amore.
*** Canto per
Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui
et antiqum documentum
novo cedat ritui:
prestaet fides supplementum
sensum defectui
Genitori Genitoque
laus et jubilatio
salus honor, virtus quoque
sit et bendedictio.
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio.Amen
Adoriamo dunque prostrati
un sì grande mistero
e l'antica legge ceda
al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.
Al Padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
e benedizione.
Uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)
che procede da entrambi. Amen
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)
O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l’opera
della tua misericordia, perché nell’assidua celebrazione del mistero pasquale
riceviamo i frutti della nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.
***Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…
*** Canto per la comunione***