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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- XXIII Domenica del tempo ordinario - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 4 settembre 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac:Con Maria che accompagna sempre la nostra preghiera e ci sostiene, premurosa, 

nella nostra ricerca della volontà del Padre, apriamo il nostro cuore alla adorazione e

al ringraziamento di Dio per quanto ci ha dato e poniamoci in ascolto della sua volontà

impegnandoci nella sequela di Gesù sempre più radicale.

 

Tutti:

Grande è il tuo amore, o Dio!
Tu vuoi aver bisogno di uomini per farti conoscere agli uomini,
e così leghi la tua azione e la tua parola divine
all'agire e al parlare di persone né perfette né migliori degli altri.
Grande è il tuo amore, o Dio!
Non hai timore della nostra fragilità
e neppure del nostro peccato: l'hai fatto tuo,
perché fosse nostra la tua vita che guarisce ogni male.
Grande è il tuo amore, o Dio!
Ancora rinnovi la tua alleanza
grazie a chi tra noi spezza il Pane di vita,
a chi pronuncia le parole del perdono,
a chi fa risuonare annunci di vangelo,
a chi si fa servo dei fratelli,
testimoni del tuo amore infinito che rendono visibile il Regno.
Ti preghiamo, o Dio: fa' che queste persone
non vengano mai meno!

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 18,15-20)

 

 

ASCOLTA  LA  PAROLA

 

Il Signore sia con Voi.                    tutti: E CON IL TUO SPIRITO
Dal Vangelo secondo Matteo.        tutti:GLORIA A TE, O SIGNORE

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

 

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L - “Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo…”.

 E' un tema difficile quello del Vangelo di oggi che parla di correzione fraterna: un gesto, che deve essere, assolutamente, iscritto nell'ambito della carità:"...Fuggite il male con orrore, scrive Paolo ai fedeli della comunità di Roma, attaccatevi al bene..."(Rm.12,9); ed è, appunto per conseguire, questo "bene" che, all'interno di una comunità, nel nostro caso, una comunità di credenti, i fratelli, in cammino verso una medesima meta, si aiutano illuminandosi ed esortandosi a vicenda, nel caso qualcuno venga meno, si fermi o devii.
La correzione fraterna non è, mai, un discorso semplice, infatti, esso suppone che, all'interno della comunità -grande o piccola, non importa- si sia instaurato, e si viva realmente una buona dimensione fraterna, fatta di stima, di fiducia, di rispetto e di affetto sincero, quando non anche di profonda amicizia.
Solo in un tessuto comunitario di questo tipo, è possibile un sereno reciproco richiamo, che non sia arrogante, offensivo, umiliante, che non abbia sapore di condanna e di giudizio, ma di sollecitudine nel bene, e per il bene, del singolo e di tutti.

 

 

2L -“Ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni”.

Il coinvolgimento dei fratelli deve in qualche modo dare forza alla ragione, ma attenzione non alla nostra ragione, che molte volte va a sostituire le più sante e giuste intenzioni, ma secondo ciò che la chiesa e il vivere comune insegna. Questo perché è facile giudicare le persone prendendo a modello se stessi dimenticandoci che noi non siamo arrivati ma come loro in cammino verso una meta comune, è guardando a questa meta che si possono allora dare indicazioni  per orientare il  cammino  verso una verità vera e comune.
 Ma se anche questo non basta? Allora il fratello va  portato davanti alla comunità perché non venga giudicato dal singolo ma dalla comunità secondo un giudizio che Dio stesso rispetta.

Ogni membro della comunità si sente un po' responsabile di chi gli sta a fianco, il che vuol dire che, per la salvezza del fratello e il buon nome della comunità stessa, egli ritiene proprio dovere intervenire nella correzione. Questa, poi, può addirittura giungere all'estremo dell'espulsione nei casi di perdurante ostinazione da parte di chi è stato corretto.

 

                                                                                

1L - “Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà”.

 Tutto sembra finire con un giudizio e quindi una condanna, perché l’uomo in qualche  modo è portato a disfarsi di ciò che è d’inciampo e fastidioso tutelando il proprio operato con le fatidiche parole: “Io ce l’ho messa tutta, vedete anche voi mi siete testimoni, io di più non posso”.
Ma è da qui che Gesù riparte, da tutto ciò che sembra finito. Gesù non si ferma al giudizio non condanna per togliere di mezzo l’impiccio, il fastidio, ma resta in attesa del ritorno del fratello.

 

 

2L - “In verità vi dico ancora”…;

c’è un ‘ancòra’ che può fare molto di più di tanti gesti e belle parole ed è la consapevolezza che se ci amiamo e chiediamo in nome di quel comune amore che si fa presente in mezzo a noi, noi otterremo qualunque cosa, anche il ritorno di quel fratello, slegandolo dal giudizio per riportarlo all’amore comune.
Se ci guardiamo bene dentro, infatti, dobbiamo costatare ed ammettere che, facilmente, il nostro sguardo è propenso a cogliere il fratello in fallo; siamo come quel tale del Vangelo che, non accorgendosi di aver una trave dentro l'occhio, presume di liberare, da una pagliuzza, l'occhio dell'amico. (Mt.7,4-5)
Molto spesso, il nostro sguardo è lo sguardo di chi giudica e che, istintivamente, condanna e, talvolta, severamente; c'è solo uno sguardo, capace di salvare e questo è lo sguardo di Dio, che libera e salva; ecco perché, la correzione fraterna, ha senso ed efficacia, solo se nasce da un cuore misericordioso, che, prima di misurarsi sul fratello, si misura con l'amore sconfinato di Dio, il quale: "Non gode della morte del peccatore, ma piuttosto, che desista dalla sua condotta e viva" (Ez.18,23).

 

 

1L “Se ti ascolterà avrai guadagnato tuo fratello…”

La correzione fraterna ha questo scopo: illuminare i fratelli che, con noi, danno vita ad una medesima comunità, sia essa la famiglia, una cerchia di amici, un gruppo ecclesiale, o qualsiasi altro tipo di comunità, illuminarli, esortarli e aiutarli in tutti modi, percorrere assieme la via che Cristo ci ha indicato, abbandonando quelle scorciatoie, e quelle vie tortuose, che ci mettono in contrasto con la legge di Dio e con gli insegnamenti di Cristo.
Non si tratta evidentemente di giudicare chi ci sta a fianco, sappiamo, infatti, che il comandamento di Gesù è: "Non giudicate, e non sarete giudicati. Perché, con il giudizio con cui giudicate, sarete giudicati anche voi.." (Mt. 2,1); si tratta, invece, di esortare, con amore fraterno, nello stile che fu, ad esempio, di Paolo, il quale auspica si viva da fratelli, senza altro debito reciproco, se non quello dell'amore, ed è segno di amore, esortarsi a vicenda nell'adempimento della legge di Dio.

 

 

            *** Canto…….Silenzio, meditazione ***

 

 

 

*** La Parola si fa preghiera ***

 

 

Preghiera

Tu l’hai sognata così la tua Chiesa: non come un tribunale
in cui si pronunciano sentenze inappellabili,
non come un tempio in cui tutto procede in modo ordinato e solenne,
non come un’azienda in cui importa solo il rendimento,
ma come una famiglia, una famiglia in cui si ascolta e si parla con ponderazione,
una famiglia in cui ciascuno sa di poter contare sull’altro,
sulla sua ricerca della verità, sulla sua disponibilità al confronto,
sul suo buon cuore e sulla sua pazienza, sulla sua comprensione benevola.
Tu l’hai sognata così la tua Chiesa, ma noi come l’abbiamo ridotta, Signore?
L’abbiamo sottoposta alle logiche estranee al tuo Vangelo e lontane dall’Amore:
logiche dell’efficacia e della verità, logiche del potere e della determinazione,
logiche di una sapienza troppo distante dalle strade della carità.
Tu l’hai sognata così la tua Chiesa:
come un luogo di fraternità in cui non c’è situazione spinosa
che non possa essere affrontata con rispetto e con delicatezza,
con franchezza e con semplicità, con un amore sempre pronto al dialogo.
Fa’, o Signore, che regnino in eterno sempre e dovunque, il tuo Amore,
la tua Misericordia, il tuo Perdono e la tua Pace e che ognuno di noi sia capace
di trasmettere questi tuoi doni preziosi ad ogni fratello che incontra sulla propria strada.

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

 

 

Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui      (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.

Genitori Genitoque   (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque   
Compar sit laudatio. Amen.

Un sì grande sacramento
adoriamo prostrati
e l’antica legge
ceda al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
insieme a benedizione,
a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi
sia data uguale glorificazione.  Amen

 

 

 

 

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore,

Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

 

T –Amen.

 

 

*** Dopo la benedizione ***

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione ***