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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- 5a Domenica di quaresima - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 6 marzo 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: Il tempo della Quaresima e il dono che riceviamo in questo periodo particolare dell’anno liturgico ci chiedono di aprire il nostro cuore all’amore di Dio che ha il potere di trasformare la nostra vita e renderla, come quella di Maria, disponibile ai suoi progetti di amore. A lei, dunque, affidiamoci per lasciarci condurre come figli amati e prediletti.

 

Tutti:

Nel tempo di grazia che andiamo ad iniziare in questa settimana, o Maria, sentiamo ancora più forte la responsabilità
di far fruttificare nel nostro cuore la parola di Dio
lasciando scorrere su di essa i nostri pensieri,
le nostre azioni e tutta la nostra vita.
Accolto e vissuto come tempo di grazia,
questo periodo può diventare per noi un tempo forte
di crescita spirituale, di speranza e di comunione viva con Te, o Gesù,
che sei venuto tra noi per portarci la salvezza
e lo hai fatto percorrendo tu stesso un itinerario di crescita spirituale
che ti ha portato a conformare pienamente la tua volontà
a quella del Padre celeste.
Guardando te, o Gesù,
e cercando l’aiuto e la protezione di Maria, nostra madre,
vogliamo vivere questo tempo
nutrendoci di ogni parola che esce dalla bocca di Dio
e incamminandoci verso l’attuazione di quella speranza e carità
che il Papa ci ha ricordato e ci ha raccomandato proprio in questo tempo.
Gesù, Parola del Dio vivente,
riempi i nostri cuori della tua sapienza e del tuo amore. Amen

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Giovanni 11, 1-45)

 

 

ASCOLTA  LA  PAROLA

    

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».  Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!».

Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.

Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.  Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto.  Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».

Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».

Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».

Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario.

Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L - “Io sono la vita”.

 

Nel vangelo di questa quinta domenica di quaresima, Gesù, nel dialogo con Marta, si presenta come colui che è la risurrezione e la vita; non solo, ma afferma che chi crede in lui anche se muore, vivrà, perché chiunque vive e crede in Lui non morrà in eterno. Poi si reca alla tomba di suo fratello, morto da quattro giorni, e dopo aver pregato suo Padre grida: “Lazzaro, vieni fuori”. Il fatto che Lazzaro sia morto già da quattro giorni, significa che la morte è al suo compimento, è ormai in corso il processo di decomposizione dell’organismo umano, privo di vita! Lazzaro esce dal sepolcro col corpo tutto ricoperte di fasce e bende. Allora Gesù ordina di slegarlo e di lasciarlo libero di andare.
Si nota dal vangelo che vi è una vita che si può definire “umana” e una vita “eterna. La vita umana è la condizione necessaria ma non sufficiente per vivere la vita eterna. Nel vangelo di Giovanni più volte viene presentato Gesù come colui che da la vita eterna a chi crede. La vita eterna ci è donata accogliendo nella fede Gesù come il Figlio di Dio, unigenito del Padre. Chi accoglie e dunque entra in relazione di amore col Figlio, accoglie e ama il Padre. Ma questa relazione sarà coinvolgente al punto da riconoscere nell’Amore il Figlio in ogni persona che incontriamo, indipendentemente dalla sua origine, storia o credo. La vita eterna che Gesù ci dona è una vita di comunione, di amore con Dio e con gli uomini. Al contrario di quanto si possa ingenuamente pensare, per noi cristiani, la vita eterna non comincia con la morte, ma inizia col battesimo e non avrà mai fine, perché l’amore che ci unisce è più forte della morte, è eterno, è divino.

 

 

2L - “Gesù scoppiò in pianto”.

Quando Gesù incontrò Maria la vide piangere. Piangevano anche i giudei che stavano insieme a lei. A questo punto accade una cosa inattesa: Gesù prima si commuove, poi scoppia in lacrime.Dio piange. Non è il Dio imperturbabile, immobile nella sua perfezione e nel suo cinismo,   va a vedere Lazzaro e piange. Questo pianto singhiozzante di Gesù rompe gli argini, frantuma i pregiudizi, ci rivela il volto del Dio di Gesù Cristo, il vero volto di Dio. Non è un pianto di disperazione, ma di solidarietà con il dolore di chi gli sta vicino. Dio piange perché ci ama. Anzi: mi ama, ama me, suo amico. E’ un volto di Dio completamente nuovo quello che ci appare, così lontano dai nostri tiepidi dubbi, così diverso dalla nostra fede raccogliticcia. Fratello che soffri, sorella che sei divorata dall’angoscia, Dio piange con te.
Davanti a questo dolore inatteso, Gesù, l’amico, prende una decisione: darà la sua vita perché Lazzaro torni alle sue amate sorelle. Una vita per la vita

                                                                                  

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

  Alcuni spunti per aiutarci nella meditazione e nella orazione.

    • Quando la vita ti propone uno sforzo insensato e la morte sembra essere l’ultima parola, resta un’unica chiamata insopprimibile: Vieni fuori! Crediamo noi alle parole di Cristo oppure preferiamo restare imprigionati nelle bende della non vita?
    • Preferisco un Dio che piange con me, che condivide il mio dolore, o un Dio asettico che mi risolve i problemi?
    • Hai mai passato dei momenti in cui si mescolavano disperazione e speranza, morte e vita? Che cosa, in questi momenti difficili, ha sostenuto la tua fede?
    • “Mi Credi tu?” Se Gesù oggi ti facesse questa domanda, quale sarebbe la risposta?

     

    *** La Parola si fa preghiera.

     

    Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

    Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

    Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

     

    Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

     

    Il Signore è bontà e misericordia.

     

     

    Preghiera

     

    Vi sono molti mali, è vero, Gesù, ma nulla ci spaventa più della morte
    perché ci appare ineluttabile: ghermisce e porta via con sé
    le persone più care, recide legami fraterni,
    affetti e splendide amicizie.
    E soprattutto si annuncia anche sul nostro orizzonte,
    lasciandoci smarriti perché non sappiamo né il suo giorno, né la sua ora.
    Spesso, poi, arriva dopo un lungo calvario di sofferenza e di dolori,
    dopo cure inutili ed estenuanti, dopo una sequenza senza fine
    di timide speranze e di sconfitte cocenti.
    Solo tu, Signore crocifisso e risorto,
    mi puoi liberare dal potere della morte, dalla paura che desta
    nel mio animo inquieto, dall’oscurità che fa scendere
    nel profondo del cuore, dallo scoraggiamento che mi impedisce
    di lottare a viso aperto, con tenace speranza.
    Solo tu, Signore crocifisso e risorto,
    puoi strapparmi alle sue insidie, all’isolamento che provoca,
    alla disperazione che devasta, alla stanchezza che sfinisce.
    Tu sei la risurrezione e la vita perché tu l’hai affrontata la morte
    e l’hai sconfitta una volta per tutte.

    (ROBERTO LAURITA)

     

     

     

     

     

                    *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

    Adoriamo dunque prostrati

    un sì grande mistero

    e l’antica legge ceda

    al nuovo rito.

    La fede offra soccorso

    alla insufficienza dei sensi.

     

    Al padre e al Figlio

    siano lode e giubilo,

    salute, onore e potenza

    e benedizione,

    uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

    che procede da entrambi.  Amen

     

     
    Tantum ergo Sacramentum

    veneremur cernui (si china il capo)

    et antiquum documentum

    novo cedat ritui:

    praestet fides supplementum

    sensuum defectui.

     
    Genitori Genitoque (si china il capo)

    laus et jubilatio,

    salus honor, virtus quoque

    sit et benedictio;

    Procedenti ab utroque 

    Compar sit laudatio. Amen.   

     

     

    Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

     

    Concedi, o Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all’Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa’ che un giorno possiamo contemplarlo nello splendore della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

    T –Amen.

     

     

    ***Dopo la benedizione:

     

    Tutti: Dio sia benedetto…

     

    *** Canto per la comunione.