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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- Dedicazione della Basilica Lateranense - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 06 novembre 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: In questo mese che la pietà cristiana dedica in particolare alla preghiera per i defunti vogliamo insieme a Maria nostra Madre vivere quest’ora di adorazione con una speciale intenzione di suffragio per i nostri cari defunti in particolare quanti ci hanno fatto del bene e tutti coloro che non hanno nessuno che li ricordi:

 

 

 

Tutti:

 

Prostràti ai tuoi piedi, o Gesù,
in atteggiamento di ringraziamento e di adorazione verso di Te, lo Spirito e il Padre,
desideriamo ricordare e affidare alla vostra divina misericordia
le anime dei nostri fratelli defunti,
cominciando da coloro che non hanno più nessuno che prega per loro.
Abbiamo la certezza che la morte non è la fine ma l’inizio di una vita nuova
che, sia pure in maniera invisibile, continua ad essere in comunione con noi.
La nostra preghiera può essere di aiuto per loro
così come la loro intercessione lo è per noi.
Proprio per questo il distacco anziché al pianto
deve fare spazio alla speranza di ritrovarci tutti insieme un giorno
perché sappiamo di avere un Dio che è buono,
è innamorato dell’uomo e ci vuole tutti salvi.
Forti della tua Parola che promette:
“Dove sono io voglio che siate anche voi!”,
noi crediamo che i nostri morti vivono in te.
In te che hai detto: “Io sono la risurrezione e la vita”.
Crediamo che i nostri familiari, parenti, amici e tutti i nostri cari defunti
sono viventi in te; sono con te, con lo Spirito e con il Padre,
 immersi nella vita senza fine
o lo saranno presto al termine del cammino di purificazione.
Per questo ti preghiamo con fiducia:
 Dona a tutti la tua pace, che è gioia, vita, contemplazione, amore,
perché per tutti hai donato la tua vita,
tu, Dio innamorato dell’uomo, a cui partecipi la tua eternità.

   

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto.”Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano” (Lc. 11,28)
Predisponiamo il nostro cuore all’ascolto, facciamo spazio a Colui che bussa alla porta della nostra vita e con la gioia di fare un incontro meraviglioso diciamo:

 

T:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Gv 2,13-22)

 

ASCOLTA  LA  PAROLA


Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.  Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».  Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

 


T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1° Lettore - - “Si avvicinava intanto la Pasqua dei giudei e Gesù salì a Gerusalemme”

 

Gesù, come prima di lui i profeti, ha manifestato per il Tempio di Gerusalemme il più profondo rispetto. Vi è stato presentato da Giuseppe e Maria quaranta giorni dopo la nascita; all’età di dodici anni decide di rimanere nel Tempio, per ricordare ai suoi genitori che egli deve occuparsi delle cose del Padre suo; vi è salito ogni anno, almeno per la Pasqua, durante la sua vita nascosta; lo stesso suo ministero pubblico è stato ritmato dai suoi pellegrinaggi a Gerusalemme per le grandi feste giudaiche. Gesù è salito al Tempio come al luogo privilegiato dell’incontro con Dio. Il Tempio, la Chiesa per noi, ha tutto il suo valore perché è un luogo sacro, dedicato al culto, cioè alla lode e alla celebrazione dei misteri dell’amore del Signore e perché è il luogo della nostra fraternità: tutti fratelli nella casa e attorno all’altare del Signore dove Egli si fa sacramento e presenza reale nell’Eucarestia. Questa pagina posta nel quarto vangelo non alla fine del ministero pubblico, ma all'inizio come pagina programmatica, segna una svolta radicale nell'alleanza tra Dio e il suo popolo. Ogni edificio sacro, da quel momento, non può che assumere una funzione relativa. Perde il proprio valore sacramentale assoluto e viene a indicare come segno colui che solo è sorgente di acqua viva. La Pasqua di Gesù costituisce un passaggio tale da condurre al tramonto alcune classiche pretese dell'uomo religioso. Luoghi, oggetti, riti e abitudini rischiano perennemente di sconfinare nella magia, come se ciò che è divino potesse, al di là del libero contributo dell'uomo, coprire ogni genere di ambiguità. La casa del Padre diventa un luogo di mercato. In chiesa, durante la celebrazione dell’Eucarestia o l’adorazione, non possiamo comportarci come se non ci fosse Gesù stesso, ma dobbiamo imparare a vivere sempre di più “ con Lui, in Lui, per Lui”.

 

 

 

2° Lettore - “Lo zelo per la tua casa mi divorerà” 

Entriamo nel mistero della Chiesa, il popolo che Dio si è acquistato, nato dal costato di Cristo, chiamato ad una comunione di amore con Lui, pietra viva che rende vivi tutti coloro che lo abbracciano, usandoli poi come strumenti della sua misericordia. Può una pietra essere viva? Lo è quando viene utilizzata da Cristo, quando si lascia formare, “levigare” da Lui. Quando si lascia usare per costruire un “edificio spirituale”, lasciando anche che il mondo la scarti perché la considera di poco valore. Dio che non ha spazio e tempo, vuole entrare nel nostro spazio e nel nostro tempo per renderli sacri, abitati dalla sua presenza. E lo fa innanzi tutto toccando la nostra interiorità. Vuole portarci ad adorarlo “in spirito e verità”, un’ adorazione che è suscitata dallo Spirito Santo e che porti ad entrare nella sua e nella nostra verità. Questa è la nostra chiamata! Solo come “pietre vive” saremo capaci di generare Gesù agli uomini. A volte preghiamo per trovare consolazione, partecipiamo ai pellegrinaggi per nutrire la nostra fede o per chiedere grazie per la nostra vita. Tutto questo va bene, ma non ci si può fermare qui: siamo responsabili gli uni degli altri, siamo chiamati a costruire insieme il Tempio di Dio, la Chiesa, a formare un popolo santo nel quale ciascuno è indispensabile.

 

 

                                                                               

1° Lettore -“Quale segno ci mostri per fare queste cose?

In questo passo del Vangelo Gesù, per la prima volta, chiama Dio “il Padre mio”. Alla richiesta di un segno, da parte dei giudei, preannunzia la sua risurrezione: “distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Giovanni precisa che Gesù parlava del Tempio del suo Corpo. Cristo risorto è il nuovo Tempio, il solo luogo della presenza di Dio tra gli uomini. E’ il volto della vita. Da risorto dona la pace, ridona senso alla vita.
Per Giovanni, i «giudei» sono genericamente gli avversari che si rifiutano di credere in Gesù, senza che in questo ci sia alcuna nota di antisemitismo. Coloro che si chiudono alla fede cercano sempre dimostrazioni, prove, segni; di solito Gesù rifiuta di dare un segno, perché la richiesta non nasce dalla fede, ma è provocatoria e insincera. Qui invece risponde addirittura con una sfida, che suscita un misto di scandalo e derisione.  «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo faro risorgere» è riportato nei Sinottici come la motivazione immediata della condanna di Gesù. Tutto è concentrato in un volto e in un evento: la Pasqua. La morte e risurrezione di Gesù diviene il crogiolo che purifica il culto dell'uomo e la sua offerta sacra. Ciò che non sa morire per risorgere, ciò in cui non brilla la potenza della risurrezione non può più essere veicolo tra l'Altissimo e la sua creatura. Il cristiano è cultura della Pasqua o non è discepolo del Signore. Sappiamo quanto ancora oggi siamo esposti alle ambiguità che il culto sempre contiene in sé. La nostra presenza nella casa di Dio ancora può avere a che fare con il commercio.

 

            *** Canto…….Silenzio, meditazione ***

 

 

*** La Parola si fa preghiera ***

Al Padre …      - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.
Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

Un fiume rallegra la città di Dio.
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Preghiera

 

 

I cieli e i cieli dei cieli, tutta la terra senza confini,
le stelle e il mare, il giorno e la notte non possono contenerti, o Signore!
Tu sei il Dio che libera i venti. Tu sei il Dio del roveto che non si consuma.

Tu liberi e salvi: niente ti trattiene!


Anche il mare in tempesta ti obbedisce e si calma.
Tu hai voluto abitare con noi in tempi di pietra fatti dall’uomo
perché noi, piccoli e poveri, abbiamo bisogno di sentirti vicino
in luoghi fatti su nostra misura.
Ma tu ci dici che non basta il tempio di pietra,
né i suoi splendori ti fanno piacere;
vuoi il nostro cuore per inspirarvi per sempre
un cuore che canta l’amore.
Vieni in noi Signore Dio,vieni in noi; amato Redentore vieni in noi,Spirito santificatore vieni e rendici tempio santo per te.                                                     

Amen.

 

(Pinizzotto)

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

 

 

Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui      (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.

Genitori Genitoque   (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque   
Compar sit laudatio. Amen.

Un sì grande sacramento
adoriamo prostrati
e l’antica legge
ceda al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
insieme a benedizione,
a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi
sia data uguale glorificazione.  Amen

 

 

 

 

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno.

 

T –Amen.

 

 

*** Dopo la benedizione ***

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione ***

 

 

 

Nello Spirito……                    Porta a casa questo foglio per continuare la meditazione e la preparazione alla Domenica giorno del SIGNORE RISORTO e dei “risorti” nell’Amore.

Cristo è la risurrezione la vita: Egli non ci abbandona mai, ma cammina accanto a noi per condurci tutti nel suo Regno. Seguiamolo con fiducia lungo le strade della nostra quotidianità!

Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito.                   
                                                                                            Buona domenica.