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OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- II Domenica di Avvento - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 6 dicembre 2007

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac:

Davanti a Gesù Eucaristia, apriamo il nostro cuore davanti alla Parola perché come in Maria lo Spirito possa farla attecchire e fruttificare in noi come grembo accogliente.

 

Tutti: Il mistero dell’attesa, o Gesù,
è il sentimento più vivo che portiamo nel cuore
e il miracolo più bello della nostra vita.
Soprattutto quando esso è sostenuto dalla tua Parola
e dalla potenza d’ amore del tuo Santo Spirito
che nutre la nostra speranza e l’ accompagna con la consolazione.
Alla voce che grida nel deserto, e chiede spazio ai cuori
perché accolgano la Parola che vuole incarnarsi nella vita di ciascuno
come avvenne in Maria tua e nostra madre,
desideriamo rispondere con la invocazione della Chiesa
che insieme con lo Spirito ti dice: “Vieni”.
“Vieni Gesù”, ti diciamo in questo tempo di grazia,
vieni a portare in noi e nel mondo la pace, la consolazione la gioia.
Vieni con la tua parola di vita e di luce a vincere le tenebre e la morte.
Vieni e porta il tuo ristoro ai cuori inquieti,
la speranza ai disperati, la consolazione agli afflitti,
la felicità agli infelici, la bontà e la misericordia a tutti.
Vieni e donaci lo Spirito
perché sappiamo riconoscerti e godere della gioia della tua presenza
e vivere alla luce della tua Parola, come Maria.
Amen

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 3,1-12)

 

 

Lettura dal Vangelo di Matteo :

In quei giorni,venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette  e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.   Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!” Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare  figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò  ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.  Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». 

 

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L – “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”

Guidato nel deserto dalla luce dello Spirito Santo, Giovanni meditava la grandezza di Dio, pregava,  riparava per l’umana ingratitudine, e teneva in penitenza il suo corpo con ogni specie di disagio per l’amore di Dio. E dal deserto Egli esce scarno, coperto da quella veste di penitenza e di povertà, ammantato spiritualmente dallo splendore della grazia che lo arricchiva. Il popolo, oppresso dalla dominazione straniera, vedeva nella misteriosa figura del Battista, il felice annunzio di qualche mutamento politico importante. Ma Giovanni non era venuto per suscitare una rivolta; era venuto per preparare i cuori con la penitenza al regno di Dio, alla redenzione. Egli mostrò in se stesso l’esempio della penitenza e cominciò a battezzare i peccatori che accorrevano a lui, confessando le proprie colpe, per segnarli con un segno di umiltà, per dare a tutti una promessa ed una figura della remissione dei peccati che doveva venire dal redentore, e per suscitare con quel segno esterno il desiderio della purificazione dell’anima.

 

 

 

2LVedendo però molti farisei…

 

Al popolo che andava a Giovanni si unirono anche dei farisei e dei sadducei, i quali andarono ad osservare il novello profeta, più per curiosità che per vera compunzione; più per criticare che per sanzionare la sua missione. È  evidente dalle parole severe che il  precursore rivolse loro. Essi erano abituati ad avvelenare il popolo con le loro false teorie religiose e perciò Giovanni li chiamò razza di vipere, cioè anime avvelenate, e quasi senza farsi scorgere, ammantati di ipocrisia gli uni, e di fasto gli altri. Li esortò particolarmente a fare penitenza, come quelli che ne avevano più bisogno, e a non presumere di potersi salvare perché figli di Abramo, poiché i veri figli della reale discendenza di lui, dovevano essere suscitati dalla grazia e non dalla natura. Giovanni quando pronunciò queste parole battezzava a Betabara, dove Israele sotto la guida di Giosuè aveva miracolosamente attraversato il Giordano. Erano là ancora, le dodici pietre poste a ricordo del miracolo ed il Precursore additandole gridò che Dio, per mantenere la promessa fatta ad Abramo di una discendenza, non si sarebbe fermato alla sua progenie naturale, ma avrebbe suscitato anche dalle pietre i suoi figli spirituali, tagliando come inutili ed infruttuosi alberi, quelli che, fidando sulla discendenza naturale di Abramo non avrebbero fatto buoni frutti di penitenza.

 

 

 

1L - Io vi battezzo con acqua…

 

La nostra innocenza originale fu rovinata dal primo peccato e l’innocenza riconquistata per il Battesimo fu rovinata dai nostri peccati. L’anima divenne un deserto ed in questo deserto si levò la voce di grazia e della misericordia del Signore,Giovanni, per chiamarla a penitenza e a vita nuova. Le ispirazioni interiori, la voce che nasce dalle tribolazioni della vita e la voce dei ministri del Signore rappresentano la misericordia che chiama e sono un dono della grazia che ci vuole rinnovare. Non si può presumere di rinascere senza preparare le vie al Signore e bisogna ricevere prima il mistico Battesimo dell’umiliazione ed immergersi nei sentimenti di compunzione, per attrarre e rendere salutare la misericordia che ci rinnova. Nessuno si converte a Dio da una vita disordinata se non prepara il suo cuore e se non trova chi lo esorta ad umiliarsi e compie per lui l’ufficio caritatevole di precursore della Misericordia.

 

 

 

 

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

 

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

 

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

 

Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

 

 

 

 

Preghiera

 

Gesù, tutta la missione di Giovanni il Battista
è condensata in quel grido che viene dall’antico testo profetico
e che egli fa proprio perché il momento è arrivato
e non c’è tempo da perdere: “Convertitevi”.
Tu, o Gesù, il Messia, l’atteso, sei ormai vicino e dunque bisogna
prepararsi degnamente all’incontro perché il tuo passaggio non risulti vano.
Niente riti magici, però, gesti che lasciano le cose come prima:
la conversione che si esige non coincide con qualche ritocco di facciata.
A cambiare dev’essere il cuore, in profondità:
il modo di giudicare, di decidere e di agire, quello da cui dipendono
comportamenti ed atteggiamenti della vita quotidiana.
Non c’è posto, dunque, per un cristianesimo dello scenario,
per un rapporto occasionale determinato dall’ambiente
o dai colori della tradizione.
Ci vuole ben altro per accogliere l’occasione che tu ci offri,
la grazia che ci raggiunge:
è tutta la nostra vita che dobbiamo mettere nelle tue mani,
non solo uno scampolo infinitesimale
o un pezzetto della cornice.
Aiutaci a farlo, o Gesù, incominciando da questo momento
                                                                                                       

     (ROBERTO LAURITA)

 

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque 

Compar sit laudatio. Amen.   

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T –Amen.

 

 

***Dopo la benedizione:

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione.