OASI MARIANA BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)
SCUOLA
DI PREGHIERA --- Domenica della SS.ma Trinità - Anno C
………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - Giovedì 7 giugno 2007
***
Canto di esposizione e invocazione di adorazione
Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.
Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….
Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù
Eucaristia, così come Maria lo apriva all’azione
dello Spirito e diciamo:
Tutti:
Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma
celeste,
abbiamo il dono di portarti in noi,
dopo averti ricevuto
nell’Eucaristia
e dopo esserci nutriti della
tua Parola viva e trasformante
per l’azione del tuo Santo
Spirito.
Davanti a te, in questo momento,
vogliamo non soltanto confermare
questa nostra fede,
ma affidarci a lei, e
lasciarci condurre per mano,
perché ci guidi dentro il mistero
della tua Parola e del tuo Amore.
Invia il tuo Spirito su di noi
perché
accolta, meditata e custodita nel
più intimo di noi stessi
porti frutto secondo il desiderio
di ciascuno
e soprattutto, in conformità
alla volontà del Padre,
diventi liberante da ogni nostra
pigrizia ed egoismo,
tenga lontano ogni malvagità,
ci sostenga nelle difficoltà e
nelle tribolazioni,
ci aiuti a combattere e a
superare la tentazione
e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita
fino al giorno in cui, nel
compimento beato della nostra speranza,
possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen
Sac: Madre
di Gesù e madre nostra
Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza
di ogni uomo.
***Invocazione e canto allo Spirito
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano
T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
Il
sacerdote legge
Lettura dal Vangelo di Luca :
Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e
prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan
bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda
la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e
trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». Gesù
disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi
risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno
che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli:
«Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi
tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi
al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai
discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono
e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
T:“Lampada per i miei passi
è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal
119, 105)
*** Meditazione.
1L -“Dategli voi stessi da mangiare…..”
I discepoli sono concreti,
ricordano a Gesù che si sta facendo tardi e la gente
ha bisogno di mangiare, dunque sarà bene licenziarla perché possa procurarsi
del cibo. Ma Gesù non si fa
problemi, risponde semplicemente”…date loro voi stessi da mangiare”. Cosa
potrebbe significare per
me oggi questa frase? Forse significa lasciar cadere la corazza della diffidenza e
delle paure, i sottili distinguo che impediscono ogni vera gratuità. Vuol
dire passare dal donare le briciole dell’esistenza al dono gioioso della vita
intera. Non sempre è facile dominare le nostre paure che ci appesantiscono come
zavorre e ci impediscono il dono gratuito di noi
stessi. Forse basterebbe
solo lasciar modellare la nostra vita dall’ Eucarestia,
se Essa diventerà la scuola vera delle
nostre giornate, finiremo con capire che c’è un modo più alto di amare il
vortice dell’Amore di Dio, in cui Gesù ci fa parte
dei suoi sentimenti. La scuola di Gesù Eucaristia ci insegnerà che l’Amore di Dio è roccia tanto solida sulla
quale poter costruire la nostra vita. Lasciamo che, come il pane ed il vino, venga trasformata anche la nostra vita; faremo così
esperienza della gratuità di Dio, e se umanamente ci sembrerà di perder tempo,
scopriremo un giorno di aver ritrovato
il senso della vita. La stessa preghiera resa incandescente dal “roveto ardente
dell’Eucaristia”, diverrà esperienza della gratuità ed imprevedibilità di Dio;
tutto ci parlerà di Lui ma solo nei tempi e nei modi che Lui conosce. Ci farà
vibrare il cuore nel rumore di una stazione o nel frastuono di un negozio dopo
che l’avremo cercato in un eremo, ci farà scontrare con un problema e solo
allora capiremo a cosa alludesse quella pagina del
vangelo. Ci farà andare raminghi per il deserto dei
nostri peccati per farci provare la sete vera del Suo amore e basterà una sua
parola perché la nostra anima sia guarita e la nostra povertà trasformata come
i “pani e i pesci”.
2L-“ Così fecero…”
Non è chiaro se i discepoli avessero capito quello che Gesù
intendesse fare; l’unica cosa certa è che fanno ciò che il maestro dice loro
senza replicare; si potrebbe dire a ragion veduta, che i discepoli in quel
momento fanno la volontà di Dio. Vogliamo anche noi Signore imparare a cogliere
grandi azioni con le piccole cose a fare della nostra vita, una perenne
comunione con Dio, attraverso umili gesti quotidiani che non fanno storia. Dio
mio -diceva uno scrittore- affinché io arrivi ad amare
te più di ogni cosa dammi l’occasione ed il coraggio di amarti ogni giorno più
di qualsiasi cosa. La santità non consiste dunque nelle azioni appariscenti ma
nell’animo con cui facciamo quello che ci è richiesto,
quello che è il nostro potere di fare e che noi invece, trascuriamo come cosa
comune e di nessun conto. Dentro ai fatti più comuni è
nascosto il volere di Dio che ci chiede di comunicare con lui e di fare in ogni
momento la sua volontà. Ci chiede di essere fedeli
oggi e santi nei casi particolari, così come ad un orologio si chiede che le lancette siano
puntuali, che si trovino in ogni istante nella precisa posizione in cui colui
che lo ha fabbricato ha deciso che si trovassero. Nell’ uomo questo si chiama
“adesione alla volontà di Dio, fedeltà al momento presente”. Invece
noi tendiamo a vivere in un momento diverso da quello che Dio vuole che
viviamo; i giovani vivono nel futuro, i vecchi nel passato. Comunicare
con Dio nella nostra vita è dire che l’occhio della
fede scorge Dio anche nel quotidiano, e
Lui si compiace nel farci visita “in incognito”, nei momenti che meno ci
aspettiamo. Sta a noi decidere se aderire o meno alla
sua volontà, senza dubbi anche quando ci sono da sfamare cinquemila persone e
ci sembra impossibile.
1L-“Ma le folle lo seppero e lo seguirono…..”
Gesù è pronto ad accogliere il popolo che lo cerca e che
ha bisogno di Lui, parlando del Regno di Dio e compiendo guarigioni,
instancabilmente, finchè il giorno declina e giunge
la sera. È l’insegnamento che Gesù ci offre su come accogliere il
fratello bisognoso attraverso un amore capace di annullare se stessi per
donarsi all’altro, instancabilmente.
2L-“….congeda la folla perché vada nei villaggi e
nelle campagne d’intorno per alloggiare e trovare cibo poiché qua siamo in una
zona deserta…..”
In quel luogo deserto il
popolo aveva bisogno d’alloggio e cibo. La fame diventa una sofferenza
necessaria perché l’uomo possa mettersi alla ricerca di Gesù
e gustare ed apprezzare il dono di Dio dell’Eucaristia. Spesso si avverte un
senso di disorientamento nel deserto di un mondo che vorrebbe sfamare l’uomo
attraverso il prestigio sociale, il successo,la
competizione, l’affermazione di sé, e invece lo rende sempre più
insoddisfatto e incapace di muovere i passi verso la direzione giusta. Quanti
uomini non sanno più quale strada prendere e soprattutto quale
è il vero senso della vita. Allora si scopre che c’è un’altra fame orientata
verso un cibo che non può avere un sapore dei valori del mondo. “Procuratevi il
cibo che non perisce, ma che dura per la vita eterna”(Gv
6,27), ci ricorda Gesù, un cibo che ha il potere di
donarsi e di perdersi nell’altro e per l’altro. È il cibo di conversione,
offerto ad ogni uomo, della sua condizione umana perché possa riuscire a donare
la propria vita, realizzando in pieno la conversione. È il nutrimento
necessario che ci dona la capacità di compiere la volontà del Padre anche
quando costa fatica. È Cristo che si dona invitandoci a diventare come Lui,
pane spezzato, cibo donato ad un mondo che ha bisogno di speranza ed amore.
L’Eucaristia dovrebbe accendere in ognuno una fame d’amore sempre più grande,
il desiderio di una vita cristiana sempre più intensa, perché nutrendoci di
Cristo dovremmo essere testimoni della sua luce, del suo
amore, della sua vita.
***Canto…….Silenzio, meditazione
Spunti per la meditazione e la preghiera:
Gesù vive in ciascuna delle nostre vite come pane di vita…per farsi mangiare. Ecco come ci ama! Inoltre Gesù entra nella vita umana come colui
che ha fame: l’altro Colui che spera di essere sfamato con il pane della
nostra vita. Madre Teresa di Calcutta
***
Al Padre … - meta ultima della nostra vita.
Prova
a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al
Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla
vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e
sorelle.
Le intenzioni saranno
intercalate dalla seguente invocazione:
Tu sei sacerdote per sempre,Cristo
Signore.
Come
è bello Signore stare
innanzi a Te,
guardarti e sentirmi guardato,
parlarti e sentirti parlare,
ascoltarti e sentirmi ascoltato,
cercarti e trovarti,
amarti e sentirmi amare.
Come è bello Signore stare innanzi a te,
sapere che tu sei lì, in quel pezzo di pane,
sapere che passi i giorni interi e le notti,
chiuso in quel tabernacolo ad aspettare chi come me,
preso
da tanti impegni, dimentica la cosa più importante,
la
cosa più preziosa.
Come è bello Signore stare insieme a te.
Il
mio cuore carico di peccati sembra scoppiare,
ma
l'amore che esce da quel tabernacolo mi dà speranza,
mi
dà la forza di rialzarmi,
mi
dà il coraggio di chiederti perdono,
mi
dà la gioia di gridare a tutti:
Come
è bello
Signore stare insieme a te . anonimo
*** Canto per
Adoriamo dunque prostrati un sì grande mistero e l’antica legge ceda al nuovo rito. La fede offra soccorso alla insufficienza dei sensi. Al padre e al Figlio siano lode e giubilo, salute, onore e potenza e benedizione, uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi. Amen
Tantum
ergo Sacramentum
veneremur cernui (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides
supplementum
sensuum defectui.
laus et jubilatio,
salus honor,
virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab
utroque
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)
Signore
Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato
ilmemoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con
viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre
in noi i benefici della redenzione. Tu che
vivi e regni nei secoli dei secoli.
T – Amen.
***Dopo la
benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto… *** Canto per la
comunione.