Vi domenica del tempo ordinario - Anno C - giovedì 8 febbraio 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….

Con Maria, nostra Madre

Sac: La nostra preghiera inizia come sempre con te, o Maria.
Con te come compagna di viaggio, modello e guida;
con te come Madre nelle cui braccia noi ci sentiamo al sicuro.

Tutti: Sostienici, o Maria, e accompagnaci nel nostro cammino,
a cominciare dall’ascolto della parola che vogliamo far diventare nostra legge di vita.
Insegnaci l’apertura del cuore perché la parola ascoltata,
possa diventare preghiera,
attecchisca nel profondo della nostra vita e fruttifichi secondo la divina volontà.
Rendici attenti ai bisogni dei nostri fratelli e disponibili ai servizi più umili così come tu stessa hai saputo fare mentre eri su questa terra
e ancora continui con la tua premura materna.
Fa che lo Spirito santo di Dio possa trovarci accoglienti e disponibili
e che ogni suo suggerimento trovi corrispondenza nel nostro cuore e porti quei frutti di amore che Dio stesso si aspetta da noi
per la nostra santificazione e quella dei nostri fratelli.


Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù, Parola del Padre

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica (Lc 6,17.20-26).

Lettura dal vangelo di Luca:

 

 

 

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante.
C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidóne. Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:

 

 

“Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.

Beati voi che ora piangete, perché riderete.

Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo.

Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.

 

 

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.

Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame.

Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.

Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti”.




Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

1L –“Beati voi…”

Il contenuto delle Beatitudini è espressivo della franchezza e dell'immediatezza che Gesù nutre nei nostri riguardi nel volerci guidare secondo linee concrete di vita, di realizzazione e di salvezza. In altre parole, nelle Beatitudini egli si mostra sollecito nel venirci incontro per indirizzarci a vivere in pienezza concretamente in tutti i contesti vitali e in ogni situazione, anche in quelle più avverse e disparate e il suo linguaggio si avvale dell'autorità che gli deriva da Dio. Ogni Beatitudine è infatti rivolta a una categoria di persone specifica; anche se non sempre per via diretta, tratteggia la difficoltà e le lotte che essa comporta e ci rassicura sui vantaggi e le garanzie che promette e per questo non esclude nessuno degli aspetti della vita di tutti i giorni, senza sorvolare sulle difficoltà e sui possibili rischi. Per fare un esempio, chi è povero in spirito dovrà soffrire le avversità delle denigrazioni e delle derisioni da parte di chi è intriso della mentalità comune del possesso e del guadagno facile tipica anche dei nostri giorni, ma questo gli meriterà la soddisfazione di essere padrone del mondo.

 

2L – “Guai a voi, ricchi,…”

 

Finita Non dobbiamo lasciarci fuorviare dal modo in cui il vangelo si esprime. Il "guai a voi!" non è l'espressione di un minaccioso proposito di vendetta da parte di Dio, ma più semplicemente l'avvertimento che un certo modo di impostare l'esistenza produce effetti negativi, e molto. Pensiamo ad un padre che dice al bambino: "guai a te se metti le dita nella presa della corrente!" Il padre non vuole certo fulminare il bambino, ma semplicemente avvertirlo di un pericolo. Sappiamo bene tutti quanti come nella nostra società la ricchezza giochi un ruolo fondamentale da molti punti di vista. Ma l'abbondanza dei beni materiali facilmente produce una serie di guasti a vari livelli, da quello personale a quello internazionale.
Il bambino che ha troppi giocattoli alla fine si diverte meno di quello che ne ha solo pochi. Quando si hanno troppe cose non si riesce più a goderne. Lo stile dell'"usa e getta" non è soltanto uno spreco, indica anche un sostanziale disinteresse nei confronti delle cose che abbiamo: non si è riusciti a entrare in contatto con quello che abbiamo fra le mani, non lo si ama, non lo si rispetta, non lo si valuta, non lo si apprezza. L'abbondanza inoltre, rischia di renderci insensibili verso l'altro e la sua sofferenza.

 

1L

 

Per capire più in profondità il pensiero di Gesù, bisogna confrontare le due frasi ascoltate:


Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.


Guai a voi ricchi, perché avete già la vostra consolazione.


Il Signore rovescia i concetti di povertà e di ricchezza; rivela un diverso tipo di ricchezza e un diverso tipo di povertà. Gesù vuol dire: Beati voi poveri, perché in realtà siete ricchi! (Dio vi ama, vi difende, vuole la vostra salvezza su questa terra e soprattutto nell'eternità, per voi che avete sofferto tanto, vuole preparare tutti i veri beni che dureranno per sempre...). Guai a voi ricchi, perché in realtà siete poveri (Perché siete poveri di amore, di valori; avete il cuore chiuso, non amate e non condividete, non sollevate i poveri, rischiate di fare tanto male con le vostre ricchezze, rischiate di perdere la vita eterna di Dio e allora sareste i più miserabili...). Gesù non vuole esaltare la povertà in se stessa e neppure condannare la ricchezza in se stessa. La salvezza non dipende dal proprio stato, ma nel sentirsi, o meglio nell'essere, figlio di Dio.

 

 

Sac: alcuni spunti per aiutarci nella meditazione e nella orazione.


* Da che parte sto?

* Con chi desidero condividere la mia povertà o ricchezza?

* Da chi vorrei essere condiviso e come?


Canto vocazionale

 

SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

 

Al Padre, meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo di averti chiamato alla vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola coni i fratelli e sorelle.
Puoi anche ispirare la tua preghiera alle parole del canto.


Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:
Tutti: Manda, o Signore, vocazioni di sacerdoti, religiosi, consacrati e laici impegnati nella nostra Chiesa diocesana e all’Oasi.

 

A metà del tempo dedicato alle preghiere spontanee si inserisce un
secondo canto vocazionale
quindi si continua con interventi liberi di preghiera…

La preghiera spontanea potrà essere conclusa con la seguente preghiera da recitare


tutti insieme:

Padre santo, fonte perenne dell'esistenza e dell'amore,
che nell'uomo vivente mostri lo splendore della tua gloria,
e metti nel suo cuore il seme della tua chiamata,
fa che nessuno, per nostra negligenza, ignori questo dono o lo perda,
ma tutti, con piena generosità, possano camminare
verso la realizzazione del tuo Amore.
Signore Gesù, che nel tuo pellegrinare per le strade della Palestina,
hai scelto e chiamato gli apostoli e hai affidato loro il compito
di predicare il Vangelo, pascere i fedeli, celebrare il culto divino,
fa' che anche oggi non manchino alla tua Chiesa
numerosi e santi Sacerdoti, che portino a tutti
i frutti della tua morte e della tua risurrezione.
Spirito Santo, che santifichi la Chiesa
con la costante effusione dei tuoi doni,
immetti nel cuore dei chiamati alla vita consacrata
un'intima e forte passione per il Regno,
affinché con un sì generoso e incondizionato,
pongano la loro esistenza al servizio del Vangelo.
Vergine Santissima, che senza esitare
hai offerto te stessa all'Onnipotente
per l'attuazione del suo disegno di salvezza,
infondi fiducia nel cuore dei giovani
perché vi siano sempre pastori zelanti,
che guidino il popolo cristiano sulla via della vita,
e anime consacrate che sappiano testimoniare
nella castità, nella povertà e nell'obbedienza,
la presenza liberatrice del tuo Figlio risorto.
Amen.
(Giovanni Paolo II)

 

 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T – Amen


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

Canto per la comunione.