3a domenica di quaresima - Anno C - giovedì 8 marzo 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….

 

 

Con Maria.....

Con Maria, nostra Madre

Sac: Maria, donna di fede, di speranza e di amore,
donna trasfigurata dallo Spirito con nel cuore e sul volto la pienezza di grazia e di amore, disponi in questo tempo di grazia il nostro orecchio e il nostro cuore all’ascolto della Parola di Dio, perché possiamo incarnarla nella vita di ogni giorno come ci hai insegnato



Tutti: Madre, che la maternità non contamina
e il trascorrere del tempo non scalfisce,
rendici partecipi della tua piena disponibilità alla Volontà del Padre e concedici la tua stessa apertura di cuore all’azione dello Spirito perché, accogliendo la Parola del tuo Figlio,
sappiamo affrontare coraggiosamente le difficoltà e le fatiche della vita e impariamo a rispondere il nostro “eccomi” con sempre maggiore entusiasmo,
sostenuti dall’insegnamento di Gesù tuo Figlio
del quale anche noi, come te, desideriamo farci discepoli per le vie dell’obbedienza e del servizio,
perché passando attraverso il mistero della croce e in una fedeltà operosa, giungiamo alla celebrazione della Pasqua eterna
dove tu insieme a lui ci attendi.

Tutti: Madre di Gesù guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 


Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù....

Parola del Padre - Invito all'ascolto

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica (Lc 13,1-9).

Lettura dal vangelo di Luca:

 

 

In quel tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?
 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».  Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.  Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
 Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

 

 






Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

 1 L.  “Credete che quei Galilei…….  erano più peccatori di tutti gli altri Galilei?”

 

Alcune persone riferiscono a Gesù due episodi: un fatto di violenza cittadina e una disgrazia che provocò molti morti. “«Perché sono accadute queste cose?» chiede la gente a Gesù. Egli rispose: “Non pensate che quelli che subiscono disgrazie siano più peccatori degli altri. Guai a noi se pensassimo così! Una disgrazia non è segno di castigo divino, ma è una manifestazione di una situazione di provvisorietà e di precarietà nella quale tutti viviamo. Chi muore giovane non è punito da Dio: molti santi sono morti giovani! Chi muore violentemente non è punito da Dio: moltissimi santi sono morti martiri! Allora ecco la grande conclusione di Gesù: Dio, in questa situazione di precarietà, si preoccupa della salvezza e non della salute. Dio va all’essenziale. Il dolore pertanto non  va mai pensato come una punizione che viene da Dio, ma va visto come un richiamo ad affrettare il tempo della nostra conversione a Dio, per essere salvi nell’eternità, il dolore e la morte sono due “campanelli” che ci suonano costantemente accanto, affinché ci ricordiamo che siamo in un mondo provvisorio e segnato dal peccato: oggi è tempo di accogliere l’invito di Dio, oggi è tempo di conversione e di frutti degni di una autentica conversione del cuore. Domani potrebbe essere troppo tardi………….     

 

 

 

 

 

2 L.“Se voi non vi convertirete ………….”

 

 

La parola di Gesù ci invita a convertire la nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita al Suo Amore perchè noi impariamo ad amare sempre di più. Gesù vuole che con tutto il nostro essere aderiamo a Lui, alla Sua Parola, al Suo Corpo, perché tutto di noi   brilli di luce e di salvezza e ci allontaniamo dal peccato. La nostra vita scorre in mezzo al dolore e alla sofferenza. L’intelligenza umana si è sempre interrogata sul perché del dolore; molti dicono che il dolore mette in discussione la sua bontà: Dio, allora, non sarebbe un padre, perché c’è il dolore. Davanti alle grandi sofferenze della vita dobbiamo accostarci con umiltà intellettuale, e non con arroganza come se fossimo alla pari di Dio. Spesso attribuiamo a Dio cose che invece vengono dall’uomo e dalle cattive scelte dell’uomo. Purtroppo non abbiamo preso sul serio il potere devastante che ha il peccato per la singola persona e per la collettività. Perciò Gesù ci richiama, da buon pastore,  a rientrare nell’ovile delle grazie, della  Misericordia e a guardare a Lui come unico modello di vita e di verità. Solo nell’umiltà muoviamo i primi passi verso la conversione che tanto è vera quanto più diciamo ogni giorno SI a quello che Lui ci chiede, sia che ci faccia piangere, sia che ci faccia sorridere.

 

 

 

1 L. Può darsi che il prossimo anno produca dei frutti ………….”


La conversione porta i suoi frutti. L’uomo che ha Dio nel cuore e cammina con Lui mano nella mano testimonia con le sue opere la Gloria di Dio,portando i frutti della riconciliazione, della pace, dell’accoglienza, del servizio, dell’obbedienza amorosa.
Ognuno di noi ha ricevuto dei doni, dei talenti, da  “portare in banca per far fruttificare”, l’importante è non seppellire il talento sottoterra e lasciarlo morire, perché morirebbe il nostro cammino spirituale, la nostra anima soffocata dalla terra, dagli affanni, dalle tentazioni, dalle eccessive preoccupazioni. La preghiera è indispensabile per far fruttificare i doni di Dio, perché li rimette nelle sue mani lasciandoli crescere  nel lievito del Suo Amore.

 


È il momento di far risuonare dentro di noi la parola del colloquio con la Trinità. Cerca nel testo sacro ascoltato una piccola parola divina da meditare e custodire nel cuore, sull’esempio di Maria di Nazareth.


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SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

 

 

Al Padre....

 

Al Padre, meta ultima della nostra vita.

 



La Parola si fa preghiera

Guida: “Ascolta Signore la mia voce”. (Sal 26, 7).
Tutti: “Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera”. (Sal 130, 2).

Preghiera spontanea (brevi preghiere di dialogo e di adorazione, di lode e di ringraziamento, di richiesta di perdono, di intercessione).

Ritornello: Il Signore ha pietà del suo popolo (da ripetere ad ogni preghiera)

 

 

 

Contemplazione finale

(godere in silenzio della presenza del Signore)

 

 

O Signore, mio Dio e mio Salvatore, Gesù Cristo,
continuo a chiederti di darmi la grazia della conversione. Giorno e notte spero soltanto una cosa: che tu mi mostri la tua misericordia e lasci che io sperimenti la tua presenza nel mio cuore.


Fa' che io pervenga a un genuino atto di pentimento, a una preghiera sincera e umile e a una generosità libera e spontanea. Vedo così chiaramente la strada da seguire!
Comprendo così bene che mi è necessario venire a te. Posso insegnare e parlare con eloquenza sulla vita in te; ma il mio cuore esita, il mio io interiore e più profondo ancora si tira indietro, vuole mercanteggiare, vuole dire: «Sì, ma...».


O Signore, continuo forse a dimenticare che tu mi ami, che tu mi aspetti a braccia aperte?
Come un padre con le lacrime agli occhi,
tu vedi come il tuo figlio stia distruggendo la vita stessa che tu gli hai dato. Ma anche come un padre tu sai che non puoi costringermi a tornare a te. Solo quando verrò liberamente a te,
quando mi scuoterò liberamente di dosso le preoccupazioni e gli affanni e confesserò liberamente le mie vie sbagliate e chiederò liberamente misericordia, solo allora tu potrai darmi liberamente il tuo amore.


Ascolta la mia preghiera, o Signore, ascolta la mia difesa, ascolta il mio desiderio di ritornare a te. Non lasciarmi solo nella mia lotta. Salvami dalla dannazione eterna e mostrami la bellezza del tuo volto.
Vieni, Signore Gesù, vieni. Amen.


(J.M. NOUWEN, (manoscritto inedito), in ID., La sola cosa necessaria – Vivere una vita di preghiera, Brescia, Queriniana, 2002, 239-240).

 

 

 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

 

Concedi, o Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all’Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa’ che un giorno possiamo contemplano nello splendore della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

Canto per la comunione.