OASI
MARIANA BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)
SCUOLA
DI PREGHIERA ---XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno C
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Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - giovedì 8 novembre 2007
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Canto di esposizione e invocazione di adorazione
Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.
Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….
Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù
Eucaristia,
così come
Maria lo apriva all’azione dello Spirito e diciamo:
Tutti: Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma celeste,
abbiamo il dono di portarti in noi,
dopo averti ricevuto nell’Eucaristia
e dopo esserci nutriti della tua Parola viva e trasformante
per l’azione del tuo Santo Spirito.
Davanti a te, in questo momento,
vogliamo non soltanto confermare questa nostra fede,
ma affidarci a lei, e lasciarci condurre per mano,
perché ci guidi dentro il mistero della tua Parola e del tuo Amore.
Invia il tuo Spirito su di noi
perché la Parola che ascoltiamo,
accolta, meditata e custodita nel più intimo di noi stessi
porti frutto secondo il desiderio di ciascuno
e soprattutto, in conformità alla volontà del Padre,
diventi liberante da ogni nostra pigrizia ed egoismo,
tenga lontano ogni malvagità,
ci sostenga nelle difficoltà e nelle tribolazioni,
ci aiuti a combattere e a superare la tentazione
e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita
fino al giorno in cui, nel compimento beato della nostra speranza,
possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen
Sac: Madre
di Gesù e madre nostra
Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza
di ogni uomo.
***Invocazione e canto allo Spirito
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano
T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
Il
sacerdote legge
Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: <<Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie>>. Gesù rispose: <<I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della resurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui>>.
*** Meditazione.
1L –"….alcuni sadducei gli posero questa domanda…"
La scena evangelica ha come sfondo Gerusalemme e gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù. I sadducei, appartenenti al partito aristocratico e conservatore, scettici sul tema della risurrezione dei morti, tentano di coinvolgere Gesù in una disputa su questo tema, soprattutto con una intenzione polemica sulla sua persona, diventata ormai una presenza troppo popolare a pertanto pericolosa per il loro potere.
Il caso paradossale dei sette fratelli che sposano la stessa donna non è altro che la presentazione della loro visione materialistica dell'oltre vita, concepita come un ricalco di quella terrena.
2L – "… Gesù rispose.."
La reazione di Gesù è netta e con parlare deciso spezza la rete delle minuzie teologiche dei sadducei, mostrando il vuoto e la banalità della loro meschina religiosità. La sua risposta si muove lungo due linee: il futuro dell'uomo e il fine ultimo dell'esistenza umana e la professione di fede nel Dio biblico, Dio dei vivi.
Da una parte ci sono <<i figli di questo mondo>>, cioè coloro che sono legati al tempo e allo spazio; dall'altra c'è l'orizzonte infinito e trascendente della resurrezione, meta finale della nostra vita. Qui cadono le categorie terrene, i comportamenti e le vicende umane; ormai si è nell'eternità, nella comunione piena con Dio.
1L –"…Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi…"
Il Dio della rivelazione è colui che agisce nella storia come Signore della vita, radice di eternità per tutti coloro che sono stati in comunione e alleanza con lui. Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i giusti dell'Antico Testamento, anche se morti da secoli, sono vivi in Dio. Con loro il Signore continua la sua alleanza attuandola nei loro discendenti ancora sulla terra.
Questa è una certezza che Gesù farà risplendere in modo supremo nella sua Pasqua, quando <<la morte sarà ingoiata per la vittoria>>, come scriverà Paolo nella Lettera ai Corinti ( 1 Cor 15,54)
Il vivente grazie a Dio è stato creato per esistere ora e sempre per Dio.
***Canto…….Silenzio, meditazione
Spunti per la meditazione e la preghiera
***
Al Padre … - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta
voce condividendola con i fratelli e
sorelle.
Le intenzioni saranno
intercalate dalla seguente invocazione:
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Preghiera
Gesù, la tua risposta alla domanda dei sadducei
nutre ancora oggi per tutti i credenti la fede in una vita senza fine.
Mentre impariamo che Tu, insieme al Padre e allo Spirito,
in quanto Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, sei Signore della vita, comprendiamo che, dal momento in cui ci hai chiamato all’esistenza,
come frutto di un amore senza fine, creandoci per l’immortalità,
hai voluto inserire anche noi nel cammino dell’eternità.
Il desiderio di vivere in eterno, seminato nel cuore di ogni uomo,
alimentato dalla tua Parola diventa sempre più la nostra speranza quotidiana
e la richiesta silenziosa di ogni nostra preghiera,
perché in questo modo sentiamo sempre più forte la comunione con Te
che sei il Dio dei vivi, non quello dei morti.
E quando, a causa della disobbedienza d’Adamo,
abbiamo perso il dono dell’immortalità,
tu non ci hai abbandonato in balia di noi stessi,
ma sei venuto nel mondo perché non venisse meno in noi questa speranza.
Aiutaci a coltivarla anche nelle piccole cose che facciamo
e a testimoniarla ogni giorno
in una lotta costante contro le forze del male e del peccato
perché sin da oggi possiamo vivere in te, con te e per te
e un giorno nell’eternità. Amen
*** Canto per
Adoriamo dunque prostrati
un sì grande mistero e l’antica legge ceda al nuovo rito. La fede offra soccorso alla insufficienza dei sensi. Al padre e al Figlio siano lode e giubilo, salute, onore e potenza e benedizione, uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi. Amen
Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui (si
china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.
laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et
benedictio;
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio. Amen.
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)
O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.
***Dopo la
benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…
*** Canto per la
comunione.