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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- XIX Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - Giovedì 9 agosto 2007

 

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                                Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.

 

                

Con Maria……..

 

Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù Eucaristia, così come Maria lo apriva all’azione dello Spirito e diciamo:

Tutti:

Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma celeste,

abbiamo il dono di portarti in noi,

dopo averti ricevuto nell’Eucaristia

e dopo esserci nutriti della tua Parola viva e trasformante

per l’azione del tuo Santo Spirito.

Davanti a te, in questo momento,

vogliamo non soltanto confermare questa nostra fede,

ma affidarci a lei, e lasciarci condurre per mano,

perché ci guidi dentro il mistero della tua Parola e del tuo Amore.

Invia il tuo Spirito su di noi

perché la Parola che ascoltiamo,

accolta, meditata e custodita nel più intimo di noi stessi

porti frutto secondo il desiderio di ciascuno

e soprattutto, in conformità alla volontà del Padre,

diventi liberante da ogni nostra pigrizia ed egoismo,

tenga lontano ogni malvagità,

ci sostenga nelle difficoltà e nelle tribolazioni,

ci aiuti a combattere e a superare la tentazione

e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita

fino al giorno in cui, nel compimento beato della nostra speranza,

possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

 

 

***Invocazione e canto allo Spirito

 

 

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica. (Lc 12, 32-48)

 

 

Lettura dal Vangelo di Luca :

 “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignuola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate”.
Allora Pietro disse: “Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?”.
Il Signore rispose: “Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore, assegnandogli il posto fra gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 

 

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

 

1L – “…dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore …”
Spesso ci addormentiamo sulle nostre cose, ci lasciamo appesantire dagli affanni e dalle angustie. “Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”, dice Gesù. Ed è qui il problema nostro. Il tesoro del cristiano è il Signore, e la sua vita è nella sua attesa. La ricompensa di cui parla Gesù, e che sarà data a coloro che egli troverà vigilanti, è una ricompensa incredibile e sconvolge le consuetudini normali: il padrone stesso diviene servo dei servi, si cinge le vesti, li invita a distendersi sui cuscini della sala da pranzo e passa a servirli. È il senso di una vita piena che riescono a vivere coloro che sono vigilanti non per sé ma nell’accogliere il Signore. Molti santi, pensando alla vigilanza, hanno detto: “devo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo” Se tutti vivessimo ogni giorno come se fosse l’ultimo, credo che la nostra vita sarebbe diversa, molto più umana e più bella. Più piena, più ricca, più vera, meno annoiata, meno disperata. Insomma, più vita.

 

2L –“Siate pronti…”
Sembra che oggi Gesù ci voglia catapultare in una situazione non facile da vivere. Sembra un invito a vivere quell’esperienza di guardia che tanti militari fanno in balia del sonno, del freddo e con la paura di non essere pronti ad affrontare un attacco o un’ispezione improvvisa e in continua attesa della conclusione del turno di guardia.
“È peggio”, potrebbe dire qualcuno. “Con il Signore non ci sono turni di guardia, bisogna stare allerta tutta la vita. Nessuno conosce l'ora. Non ci sono preallarmi. Non lo vedi arrivare da lontano ma te lo ritrovi in casa”.Bisogna aver paura di questo ritorno di Gesù? No di certo! Lo stesso Gesù all’inizio del Vangelo ci dice. “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno”. Ogni volta che Dio si rivolge all’uomo dicendo “non temere”, lo dice ad uno dei suoi “piccoli” ai quali ha affidato un compito particolare, una missione per salvare il suo popolo eletto. Dio suggerisce all’uomo, al piccolo, un modo di vivere, di essere, di relazionarsi con lui e con il mondo. Ci sembra bello leggere il capitolo 12 di Luca dall’inizio per capire che cosa si intende per “non temere” in questo brano.
È un affidarsi a Dio! Perché la paura nasce dal correre dietro a tante cose e non riconoscere quello che è fondamentale nella nostra vita. È credere alle Parole di Gesù riguardo ai beni del mondo: la vita non dipende da ciò che hai, ne da ciò che non hai bensì da ciò che sei: figlio di Dio.
Quindi non c’è bisogno di affannarsi nella paura di avere di meno. Gesù vuole toglierci da questa paura mostrandoci un padre che è Provvidenza, vuole salvarci dalla falsa sapienza, che porta all’accumulo e all’inquietudine, per adagiarci nelle braccia della Sapienza che Gesù ben conosce: quella di chi conosce il Padre

 

 

1L - Liberi per essere pronti
Aspirare oltre misura ai beni materiali e lasciarsi avvincere dal morbo della cupidigia e della vanità comporta inevitabilmente il divenire schiavi degli stessi oggetti che si dovrebbero dominare e sfruttare e di conseguenza ridursi ad una vita banale e assillante nelle angosce e nelle perdizioni della propria instabilità personale. Le ambizioni al guadagno e agli alti livelli di potere e di ricchezza e l’accumulo dei beni non può che condurre infatti allo stato deplorevole di smarrimento personale e alle felicità illusorie poiché chi più raccoglie più resta insoddisfatto e tende ad accumulare ulteriormente.
Saper dominare i beni materiali quali semplici mezzi per una vita dignitosa e all’insegna del giusto ed equilibrato, decoro, vuol dire invece essere padroni anche del mondo poiché nell’animo ci si sente liberi e sollevati dalla vana ambizione e dalla bramosia del possesso e della voluttà. Ci si sente liberi, e per ciò si usufruisce della libertà di prodigarsi per gli atri. E anzi, una delle chiavi che possono esserci di ausilio nella lotta contro la schiavitù e la vacuità del possesso consiste proprio nell’esercizio della carità operosa e nella generosità attenta ed effettiva, poiché nella misura in cui si dona con gioia si riscontra il reale valore delle ricchezze materiali e ci si rende conto della loro reale utilità, restando allo stesso tempo liberi dalle false promesse dei nostri idoli.

 

    

 

 

 

 

 

                        ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

 

 

 

Spunti per la meditazione e la preghiera:


Un’ attesa vigile e intelligente. Non cerchiamo di farci illusioni e di rassicurarci con delle espressioni correnti: Io non faccio del male a nessuno... io faccio il mio dovere..., ecc. È  forse tutto qui l’ideale evangelico? Con quale spirito, con quale generosità, con quale disinteresse ti comporti nei confronti di Dio e dei fratelli? Com’è la tua fede e la tua carità?

 

 

 

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

 

Al Padre       - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

 

 

Beato il popolo che appartiene al Signore.

 

Preghiera

Ritrovarsi piccoli davanti a te, o Gesù,
è come avvertire che non c’è via migliore per scoprire
quella ricchezza che solo da te può venirci
e diventa esperienza di comunione e di amore
con chi non manda perduto nulla di quanto abbiamo donato.
Centrare il nostro cuore su di te e scoprirti al nostro fianco sempre,
anche nei momenti di difficoltà,
ci aiuta a farci forza e a non scoraggiarci
perché sappiamo che tu sei pronto a sostenerci e a valorizzare
anche i nostri più piccoli tentativi di apertura di cuore.
Farsi trovare sempre pronti con la cintura ai fianchi e la lucerna accesa,
perché l’incontro con te può avvenire in qualsiasi momento,
vuol dire aver compreso il tuo messaggio fondamentale
che ci fa vivere l’attesa assaporando già la gioia dell’incontro
e ci porta a non lasciarci scoraggiare né dagli imprevisti del tempo
né dai limiti umani personali o dei nostri fratelli,
ben sapendo che tu saprai ripagare e premiare
ogni  sia pur minima donazione di sé,
come nessun altro saprà fare.
Questa fiducia, o Gesù, sia la compagna della nostra vigilanza quotidiana. Amen

 

 

 

               

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque   

 Compar sit laudatio. Amen.

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.

 

 

 

***Dopo la benedizione:

Tutti: Dio sia benedetto…….

                                                                                                   *** Canto per la comunione.