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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- XXVIII Domenica del tempo ordinario - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 09 ottobre 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: Chi mai potrà capire ed esprimere l’intimità dello Spirito che passava tra Te, o Maria e il tuo Figlio Gesù? Tu L’ hai amato come nessun altra creatura umana. Hai vissuto alla Sua ombra e con tutta l’anima L’hai seguito. Questa sera cara Madre fa che anche noi ci trasformiamo attraverso questo incontro, in intimi di Gesù, partecipi della sua vita e della sua gioia.
 Tu soccorrici e tieni le nostre mani sempre nelle tue.

 

 

Tutti:

Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma celeste,
abbiamo il dono di portarti in noi,
dopo averti ricevuto nell’Eucaristia
e dopo esserci nutriti della tua Parola viva e trasformante
per l’azione del tuo Santo Spirito.
Davanti a te, in questo momento,
vogliamo non soltanto confermare questa nostra fede,
ma affidarci a lei, e lasciarci condurre per mano,
perché ci guidi dentro il mistero della tua Parola e del tuo Amore.
Invia il tuo Spirito su di noi perché la Parola che ascoltiamo,
accolta, meditata e custodita nel più intimo di noi stessi
porti frutto secondo il desiderio di ciascuno
e soprattutto, in conformità alla volontà del Padre,
diventi liberante da ogni nostra pigrizia ed egoismo,
tenga lontano ogni malvagità, ci sostenga nelle difficoltà e nelle tribolazioni,
ci aiuti a combattere e a superare la tentazione
e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita
fino al giorno in cui, nel compimento beato della nostra speranza,
possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen 

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 22,1-14)

 

ASCOLTA  LA  PAROLA

 

Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: “Il regno dei cieli è simile ad un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “ La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”.

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L -“Il regno dei cieli è simile ad un re..”.

 In questa parabola, il Regno dei cieli è simile "a un re che fa un banchetto di nozze per suo figlio": non è una "cosa", né un "luogo", è una relazione di amore che apre alla gioia e alla comunione; è simile, infatti, al rapporto fra il re e suo figlio, un rapporto d'amore da cui deriva il desiderio per il padre di fare festa. Il regno dei cieli è simile dunque ad una festa che nasce dal cuore amante di un Padre per suo figlio. La realizzazione di questo regno diventa possibile, per noi, fin da ora, solo se siamo disposti a partecipare alla festa con la gioia nel cuore.

 

2L - “Egli mandò i suoi servi … ma questi non volevano venire… di nuovo mandò i suoi servi….ma quelli non se ne curarono… altri presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero...”

 Da una parte ci sono i "servi" che il Re "manda” a portare il suo invito. Essi sono obbedienti e fedeli, agiscono come fossero la persona stessa del re. Questi servi sono i profeti e gli uomini di Dio che il Padre ha inviato durante la storia di Israele, ma sono anche i missionari di oggi, sono coloro che portano fino agli estremi confini della terra, l'invito alla festa che è per tutti gli uomini. Le caratteristiche di questi servi sono: obbedienza, perseveranza, fedeltà nella buona e nella cattiva sorte, fino al dono della vita. 

      Dall’altra parte ci sono gli “invitati”, che, al tempo di Gesù, erano i membri del popolo eletto. La risposta di queste persone è secca e precisa: “Non vollero”. C’è in questa risposta il no deciso di chi non vuole nemmeno interrogarsi, cercare, ipotizzare un incontro col Signore e ascoltare la sua proposta. È il no dell’intelligenza, è un no del cuore di chi è attaccato al proprio modo di vedere.
Ma il re non si arrende e manda ancora altri  servi. La risposta rimane negativa ma si aggiungono diverse scuse: qualcuno mostra indifferenza; altri oppongono impegni più importanti; qualcuno perfino si arrabbia e percuote e uccide i servi del re. L’indifferenza, l’affanno per le cose materiali, il rifiuto di una fede ritenuta sbagliata, sono temi di ieri ma anche di oggi. Sta di fatto che le persone invitate, il popolo eletto di ieri ma anche noi cristiani di oggi, oppongono a volte un netto rifiuto. Sono i piccoli rifiuti di ogni giorno che fanno parte della nostra esperienza di “invitati” alle nozze del Figlio che rifiutano gli inviti ripetuti del Signore.
     

                                                                               

3L - “Amico, perché sei entrato senza l’abito nuziale?”

Ci sorprende il contrasto tra la larghezza nell'invito e la rigidità della selezione. "Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale?". Aderire a Dio è cosa seria. Corrispondere all'amore di Dio che ha dato la vita per noi, richiede altrettanto rigore e radicalità. La salvezza non è automatica, richiede accoglienza, collaborazione e responsabilità. C’è un invito e una chiamata, ma c’è anche una parte che dobbiamo mettere noi e che solo noi possiamo mettere. Se si accetta un invito a nozze normalmente ci si procura sempre un abito all'altezza della circostanza; così pure quando si aderisce al progetto salvifico di Dio una volta riconosciutolo, non si può non vivere una vita all'insegna della fedeltà, nell'amore e nella giustizia. Bisogna  che l’incontro con Gesù cambi la nostra vita e la renda degna di far parte del banchetto preparato per noi fin dall’eternità. Quell’abito nuziale è quell’abito bianco che ci è stato consegnato nel giorno del battesimo perché lo indossassimo e lo custodissimo. È la conversione continua a cui siamo chiamati. Non si può tranquillamente dire di avere fede quando non ci si preoccupa di adeguare il nostro atteggiamento al volere di Cristo  e ridurre la religione alle sole pratiche esteriori.
Da aggiungersi poi il fatto che qualora in tutto questo non dovessimo essere di esempio agli altri, perfino quelli che noi consideriamo ingiusti potrebbero occupare il nostro posto in questo banchetto celeste ottenendo di essere salvati prima e meglio di noi!

 

 

            *** Canto…….Silenzio, meditazione ***

 

Spunti per la meditazione e la preghiera
Come rispondiamo a Dio quando c’invita ad andare a lavorare nella sua vigna?
Sono cosciente del reale pericolo di partecipare essere un peccatore, un malato? E se sono convinto di essere ammalato sono disposto ad accettare la cura necessaria?
Qual è la cura proposta da Gesù?

 

 

*** La Parola si fa preghiera ***

Al Padre …      - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.
Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:
Del Tuo Spirito, Signore, è piena la terra.

 

 

 

Preghiera

 

Anche noi, o Salvatore del mondo,
vogliamo gridare sui tetti la tenerezza di Dio per noi.
Annunciare nella luce di ogni giorno il tuo messaggio di redenzione,
perché non possiamo tenere segreta la gioia grande del tuo Vangelo.
Ponendo la piena fiducia in te
non ci faremo vincere dalla paura di perdere la nostra vita
per far crescere il tuo regno.
Siamo certi che ci riconoscerai come tuoi,
perché noi ti abbiamo riconosciuto nelle strade del mondo.
Donaci, o Gesù Maestro, una lingua da veri profeti e un vissuto da giusti
tali da far scorgere nel nostro il tuo volto trasfigurato
nella gloria della risurrezione.
                                   Amen, alleluia!

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

 

 

Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui      (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.

Genitori Genitoque   (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque   
Compar sit laudatio. Amen.

Un sì grande sacramento
adoriamo prostrati
e l’antica legge
ceda al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
insieme a benedizione,
a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi
sia data uguale glorificazione.  Amen

 

 

 

 

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci  hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i  benefici   della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.     

 

T –Amen.

 

 

*** Dopo la benedizione ***

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione ***

 

 

 Un pensiero da portare a casa( insieme a questo foglio) per sentirci amati

A volte dobbiamo attraversare -o lo stiamo già sperimentando- prove e tribolazioni nel nostro cammino. La stessa testimonianza che siamo chiamati a dare, nel groviglio quotidiano della vita, può essere fonte di persecuzione. Ma proprio nelle difficoltà possiamo sperimentare la forza della fede ed essere capaci di una preghiera autentica. Il Signore è la nostra forza: ci sostiene con la sua grazia e mai ci abbandona.


Mai!!!! Mai!!! Mai!!!...........................................................................Mai.