www. p r e g a. it

Sito OASI   | BLOG  |   ADORAZIONE  |  AVVENTO  |   CONTRIBUTI  | RISORSE

Spazio dedicato alla preghiera di ADORAZIONE

 

 

 

Scuola di preghiera settimanale sul Vangelo domenicale
che si tiene ogni Giovedì presso l’Oasi Mariana Betania
Via Colle Pizzuto 26 - Alvito (Frosinone)

Itinerario: con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

venite adoriamo

 

II Domenica di Pasqua - Anno C - giovedì 12 aprile 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….

 

 

Con Maria.....

Con Maria, nostra Madre

Sac: Maria, nella notte del Calvario
tu sei rimasta vigile sulla fede del mondo
coltivando una speranza che tutti ci avrebbe ben presto coinvolti.


Tutti: Il mistero della morte che si sarebbe spalancata a nuova vita
neppure tu lo conoscevi, ma la parola di tuo Figlio,
coltivata con amore, meditata e conservata nel cuore
nel corso degli anni nei quali lo hai visto crescere a Nazaret
e poi, da discepola, nel tempo della sua vita pubblica,
continuava a risuonare dentro di te
con quella forza che solo Dio può dare,
e solo chi lo ama veramente sa accogliere
al punto che, anche nei momenti del dolore più grande e del buio più pesto, man mano la tua attesa si faceva più viva
fino a quando, prima ancora che gli angeli
lo annunciassero alle donne accorse a sepolcro
e la notizia si diffondesse tra i discepoli,
lui, Gesù, si è presentato al tuo cuore di Madre
con il volto luminoso e sul corpo tutti i segni di quell’amore
che lo avevano portato sulla Croce
ad accettare -e tu con lui- la volontà del Padre
che in tal modo manifestava il suo amore per l’umanità intera.
Ora, da figli, ti chiediamo di accompagnare questo nostro incontro di preghiera ai piedi di tuo Figlio perché la gioia della Pasqua continui a farsi spazio nella nostra vita
e la forza dello Spirito sceso su quanti erano riuniti con te nel Cenacolo ci pervada e di riempia tutti per renderci testimoni coraggiosi del tuo Figlio risorto. Amen



Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù....

Parola del Padre - Invito all'ascolto

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

Il sacerdote legge la LETTURA BIBLICA (Gv 20,19-31)



Lettura dal vangelo di Giovanni:

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per il timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”.
Detto questo, mostrò loro le mani ed il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”.
Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo, ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 






Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

 1 L. “Venne Gesù, si fermò in mezzo a loro…mostrò loro le mani ed il costato.”

 

 

L’incontro dell’uomo con il Risorto viene descritto così. E’ un avvenimento di presenza (si fermò in mezzo a loro): è la sua Persona a venire, a fermarsi in mezzo ai discepoli. Non è solo un ricordo di una presenza sperimentata nel passato; non è solo il ricordo del suo insegnamento: un raccontarsi ciò che Egli aveva detto e fatto. Egli era morto, ma ora vive per sempre ed è presente in mezzo a noi. Egli si mostra come Colui che è morto e che custodisce intatti, anche nella sua vita eterna, i segni della sua passione. E questo perché nessuno dubiti che il Risorto è lo stesso Crocifisso, ma soprattutto perché si riconosca che la sua morte lo ha, per così dire, come eternamente “fissato” nel suo amore, nel suo donarsi all’ uomo. “Egli resta per sempre, poiché Egli ha offerto se stesso una volta per sempre”. Non ha più mutato il suo “essere-totalmente-per noi”.

 

 

 

2 L. -  “E i discepoli gioirono a vedere il Signore”

 

La conferma di questa Presenza  e dell’incontro accaduto è descritto semplicemente così: “e i discepoli godettero al vedere il Signore”. L’incontro genera gioia. Perché? Perché la presenza del Risorto non si impone, ma “si comunica attraverso la dinamica più consona e rispettosa della conoscenza umana: Egli, infatti, si rivela come una presenza che corrisponde in modo eccezionale ai desideri più naturali del cuore e della ragione umana” (L. Giussani). Quando l’uomo vive questa corrispondenza è nella gioia.

 

 

1L - “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi…non crederò.”

 

Tommaso è la personificazione della nostra “fatica di credere”, della nostra difficoltà di affidarci all’azione di Dio e alla parola di Gesù. Il percorso di Tommaso è, in qualche modo, il cammino di ciascuno di noi. Questa è la “chiamata” che Dio ci rivolge: il passaggio alla fiducia ovvero,a una fede a cui si deve arrivare anche senza le pretese di Tommaso, la fede accolta come dono e come atto di abbandono come quella esemplare dei nostri antenati e di Maria. Tutta l’esperienza cristiana deve fare i conti con la "tentazione di Tommaso", quella di credere solo a ciò che si vede e si tocca, ma la fede é in un'altra direzione: anzi é un'altra dimensione. Credere nel Risorto, aver fiducia che Dio continua ad operare in mille modi la risurrezione nel mondo di oggi significa "scommettere" ben oltre ciò che si vede e si tocca. Ciò che si tocca e si vede dappertutto é la visibilità onnipresente del potere, del denaro, del mercato, delle multinazionali. Eppure noi siamo chiamati a credere nel regno di Dio che viene ed é già in mezzo a noi. Ciò che si vede é il trionfo della potenza militare. Eppure noi siamo chiamati a credere che sono beati i miti, i nonviolenti. Ciò che trionfa é la menzogna telediffusa, invasiva, suadente. Eppure noi siamo chiamati a credere nella forza disarmata della verità del Vangelo. La fede é una chiamata sulla strada della più assoluta inevidenza.

 

2L- “Mio Signore e mio Dio!”.

 

La parola del Risorto, e non solo la visione, abbatte in un solo momento tutte le resistenze dell’apostolo. La sua fede è ora tutta rapita nella contemplazione del Signore Gesù. Il narratore, riportando con arte la reazione immediata di Tommaso, sembra indicare al lettore che l’apostolo non abbia fatto i gesti del toccare da lui stesso invocati. La sua confessione di fede è quella di un uomo trasformato dalla presenza e dalla Parola consolante del Signore Risorto; così era avvenuto anche per Maria di Magdala e per gli altri suoi compagni. Egli riconosce Gesù come il «suo Signore» e il «suo Dio», lo proclama come colui al quale appartiene la pienezza della gloria, il solo, che rende vicino e accessibile l’unico e invisibile Dio. La professione di fede dell’apostolo che ha dubitato, diventa vertice insuperabile di tutte le professioni di fede sparse nel quarto Vangelo. Il Verbo incarnato, che è il Crocifisso risorto, è ora pienamente accolto e riconosciuto dall’apostolo nel suo mistero, attraverso un’esperienza di fede profondamente spirituale e intimamente personale. Infatti, per due volte Tommaso ripete quel piccolo aggettivo “mio”, che cambia tutto, che non indica possesso geloso, ma ciò che mi ha rubato il cuore; designa ciò che mi fa vivere, la parte migliore di me, le cose care che fanno la mia identità e la mia gioia. “Mio”, come lo è il cuore, e senza, non sarei. “Mio”, come lo è il respiro, e senza, non vivrei. Questa è la fede pasquale che è richiesta ai lettori del Vangelo e a tutti i credenti nel Signore Gesù!

 

SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

 

 

Al Padre....

 

Al Padre, meta ultima della nostra vita.

 

Prova a trasformare quanto hai meditato in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo di averti chiamato alla vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola coni i fratelli e sorelle.
Puoi anche ispirare la tua preghiera alle parole del canto.

 


* * * * * *

 

         

Tu sai Tommaso…

 

Pure per noi sia Pasqua, Signore:
vieni ed entra nei nostri cenacoli,
abbiamo tutti e di tutto paura,
paura di credere, paura a non credere...

Paura di essere liberi e grandi!
Vieni ed abbatti le porte dei cuori,
le diffidenze, i molti sospetti:
tutti cintati in antichi steccati!

Entra e ripeti ancora il saluto:
«Pace a tutti», perché sei risorto;
e più nessuno ti fermi: tu libero
di apparire a chi vuoi e ti crede!

Torna e alita ancora il tuo spirito
come il Padre alitò su Adamo:
e dal peccato sia sciolta la terra,
che tutti vedono in noi il Risorto.

Credere senza l'orgoglio di credere,
credere senza vedere e toccare!...
Tu sai, Tommaso, il dramma degli atei,
tu il più difficile a dirsi beato!


(D. M. Turoldo)



 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

 

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci  hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i  benefici   della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T –Amen.


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

Canto per la comunione.

 

CLICCA SULLA FRECCIA PER ANDARE ALL'ARCHIVIO DEI TESTI archivio testi adorazione

 

 

 

 

Danny Design, grafica e web design Sito basato su template Danny Design.
Lucy's Favourites: risorse web e molto altro!
^ Torna a inizio pagina