TORNA alla HOME

 

 

calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- XXXIII Domenica Ordinaria - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 13 novembre 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: In questo mese che la pietà cristiana dedica in particolare alla preghiera per i defunti vogliamo insieme a Maria nostra Madre vivere quest’ora di adorazione con una speciale intenzione di suffragio per i nostri cari defunti in particolare quanti ci hanno fatto del bene e tutti coloro che non hanno nessuno che li ricordi:

 

 

 

Tutti:

 

Prostràti ai tuoi piedi, o Gesù,
in atteggiamento di ringraziamento e di adorazione verso di Te, lo Spirito e il Padre,
desideriamo ricordare e affidare alla vostra divina misericordia
le anime dei nostri fratelli defunti,
cominciando da coloro che non hanno più nessuno che prega per loro.
Abbiamo la certezza che la morte non è la fine ma l’inizio di una vita nuova
che, sia pure in maniera invisibile, continua ad essere in comunione con noi.
La nostra preghiera può essere di aiuto per loro
così come la loro intercessione lo è per noi.
Proprio per questo il distacco anziché al pianto
deve fare spazio alla speranza di ritrovarci tutti insieme un giorno
perché sappiamo di avere un Dio che è buono,
è innamorato dell’uomo e ci vuole tutti salvi.
Forti della tua Parola che promette:
“Dove sono io voglio che siate anche voi!”,
noi crediamo che i nostri morti vivono in te.
In te che hai detto: “Io sono la risurrezione e la vita”.
Crediamo che i nostri familiari, parenti, amici e tutti i nostri cari defunti
sono viventi in te; sono con te, con lo Spirito e con il Padre,
 immersi nella vita senza fine
o lo saranno presto al termine del cammino di purificazione.
Per questo ti preghiamo con fiducia:
 Dona a tutti la tua pace, che è gioia, vita, contemplazione, amore,
perché per tutti hai donato la tua vita,
tu, Dio innamorato dell’uomo, a cui partecipi la tua eternità.

   

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto.”Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano” (Lc. 11,28)
Predisponiamo il nostro cuore all’ascolto, facciamo spazio a Colui che bussa alla porta della nostra vita e con la gioia di fare un incontro meraviglioso diciamo:

 

T:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 25,14-30)

 

ASCOLTA  LA  PAROLA


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:  «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.  Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.  Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.  Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.  Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.  Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.  Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1° Lettore - -“Chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni”

 

Con la parabola dei talenti, Gesù vuole spiegarci come attuare la vigilanza di cui parla il vangelo di Matteo nella parabola precedente, quella delle 10 vergini. Vigilare non significa rimanere in oziosa attesa, ma significa lavorare per la gloria di Dio, per il bene delle anime e per portare alla presenza del Signore un tesoro di meriti. Egli è il padrone ricchissimo che ha fondato la Chiesa come campo di prova dando a ciascuno la forza, la grazia e i doni per poter operare il bene secondo le diverse possibilità. Nel giorno del giudizio particolare, che è quello del rendiconto personale, Dio ci domanderà cosa abbiamo prodotto con i suoi doni ed esigerà un accrescimento, diciamo così, del capitale che ci è stato assegnato.

 

 

 

 

2° Lettore - “Signore, mi hai consegnato 5 talenti, ecco ne ho guadagnati altri 5”

 

Ad ognuno di noi viene affidato un capitale enorme, di incalcolabile valore. Ognuno di noi è un investimento d’amore che deve diventare carità. Tutti, senza eccezioni, possediamo dei talenti: anche quelli che non se ne accorgono o che, peggio, passano il tempo ad invidiare i talenti degli altri non riconoscendo i propri. Dio distribuisce i doni con grande fantasia e diversità di misura. E’ un’ingiustizia questa diversità? No, perché permette che ognuno di noi abbia una strada tutta sua per santificarsi, ognuno abbia un compito e una vocazione unici, personali e irripetibili. La diversità dei doni di ciascuno, quando, in nome della carità e dell’amore fraterno, sono messi a disposizione di tutti, investono tutti e quindi generano condivisione, comunione e vera uguaglianza.

 

 

                                                                               

1° Lettore -“Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra ….”

 

Il servo della parabola non fa fruttificare il talento ricevuto perché non si fida dell’amore del padrone. Chi riceve un dono dal Signore può farlo fruttificare solo nell’amore che è la leva più potente di tutte le nostre attività. Lo vediamo nei santi le cui opere sono state prodigiosamente feconde perché infiammati d’amore. Gesù condanna quest’uomo perché è un uomo che rifiuta d’amare. Appartiene a quella categoria di uomini che pensano di valere poco, si lamentano di tutto, si fermano alle mezze misure e non realizzano il sogno di Dio di farci luce del mondo. Con questo atteggiamento “seppelliamo” il dono della fede che invece dovremmo moltiplicare per irraggiamento. Il monaco Nicola scrive: ” Una fede di copertura che non trapassa il quotidiano e non trasforma la vita, che non è capace di diventare gioia, pace e amore in casa e fuori, non può colpire e attirare nessuno”. Dio ha bisogno di chi mette a frutto i propri talenti individuandoli e donandoli ai fratelli. La morale di tutto questo è: non fare il bene è male!

 

 

            *** Canto…….Silenzio, meditazione ***

 

 

*** La Parola si fa preghiera ***

Al Padre …      - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.
Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

Beato chi teme il Signore.
*********************************************************************************************

 

 

Preghiera

 

Anche per quanto riguarda la fede c’è chi tiene una contabilità dettagliata e precisa
dei suoi meriti e si illude che, con quel registro da esibirti al momento opportuno,
può ormai vivere in pace. Ma non è così, Signore:
la relazione con te esige ogni giorno cura ed attenzione
ed i tuoi doni richiedono un impegno costante.
Non è, dunque, il caso di seppellire tutto sotto terra:
il tesoro che continui a mettere nelle nostre povere mani
domanda di essere trafficato e fatto fruttificare.
Certo, tu non ci giudichi secondo la logica del successo,
secondo la brutale legge dei risultati:
per te l’importante è il nostro impegno,
il desiderio di far circolare il tesoro prezioso
che ci hai affidato per la gioia e la pienezza di tutti.
C’è dentro ognuno di noi almeno un pizzico di pigrizia,
la voglia, Signore, di vivere di rendite di posizione,per non dover affrontare sempre
i rischi e le incertezze della vita.
Ma spesso la storia si incarica di assestarci bruschi risvegli
e di obbligarci a fare i conti con le sfide continue di ogni giorno.
Ci chiedi solo una cosa, di non rimanere inerti,
di non lasciarci vincere dallo scoraggiamento e dalla sfiducia.
«...Tanto, non serve a niente!»,
sembrano dire molti cristiani di oggi,
confusi dalla massa di quelli che si lasciano vivere,
che demandano ad altri il compito di edificare la società.
Adesso tocca a noi!
Perché il tuo nome venga glorificato per sempre tra gli uomini.

 

(Pinizzotto)

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

 

 

Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui      (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.

Genitori Genitoque   (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque   
Compar sit laudatio. Amen.

Un sì grande sacramento
adoriamo prostrati
e l’antica legge
ceda al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
insieme a benedizione,
a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi
sia data uguale glorificazione.  Amen

 

 

 

 

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno.

 

T –Amen.

 

 

*** Dopo la benedizione ***

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione ***

 

 

 

Nello Spirito……                    Porta a casa questo foglio per continuare la meditazione e la preparazione alla Domenica giorno del SIGNORE RISORTO e dei “risorti” nell’Amore.

L’Eucaristia che  celebriamo ci dia il coraggio necessario per aiutare i fratelli che sono nel bisogno così che i talenti che il Signore ci ha affidati, messi al servizio di tutti, arricchiscano il cammino della nostra Comunità.

Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito.                   
                                                                                            Buona domenica.