OASI MARIANA BETANIA --- VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

SCUOLA DI PREGHIERA --- 2a Domenica del Tempo ordinario - Anno B

……………………….……….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

Adorazione - giovedì 15 gennaio 2009

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Con Maria……..

Sac: La storia di ogni giorno è una sequela.

E la preghiera -se tutta l’accompagnaè

una parola che scava le radici e dona linfa

per muovere la vita dietro Lui, Signore della vita e della storia.

Ci ha detto “Vieni”: lo ha fatto con ciascuno;

e noi gli andiamo dietro,

poveramente, forse, come abbiam potuto,

ma ogni giorni -questo è il desiderioandiamo

avanti come più possiamo.

E se talvolta ci coglie la stanchezza, oppure si distrae il desiderio,

riprendere il cammino è presto fatto

sulla Parola che ci è data in dono

e che ci nutre, giorno dopo giorno,

insieme a questo Pane che adoriamo

e che insieme alla sua Mamma

vogliamo far regnare in ogni cuore.

Tutti: Gesù, Tu sei la Parola fatta Carne.

Sei desiderio che cresce nel profondo.

Tu sei il nostro Dio e il nostro amore:

sei il nostro Tutto

e tutto e tutti a te noi ci affidiamo.

Gesù, ti ringraziamo per essere rimasto tra di noi:

in questa Eucaristia ti crediamo

e, desiderando diventare un cuore solo,

uniti nella Chiesa ti adoriamo.

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù … Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la

osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

Il sacerdote legge la LETTURA BIBLICA . (Gv 1,35-42)

METTI DA PARTE IL FOGLIO E……..ASCOLTA

 

 

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco

l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando

che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero:«Rabbì–che, tradotto, significa maestro–, dove

dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui;

erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era

Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia»–

che si traduce Cristo–e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse:«Tu sei Simone, il figlio di

Giovanni; sarai chiamato Cefa» –che significa Pietro.

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 

 

 

 

*** Meditazione.

 

1L-“Che cosa cercate?…”

le domande di Gesù rivolte all’uomo toccano sempre sul vivo. È la domanda che Dio ci rivolge quando proviamo ad

accostarci a Lui. E noi che cerchiamo? Dove andiamo? Quale maestro seguiamo? Non dà risposte teoriche il Signore: è

necessario andargli dietro e stare con lui per capire. La vita di Dio non si percepisce se non entrando nella vita che

fluisce attraverso e accanto a noi. I discepoli di Giovanni vedono l’agnello di Dio e vanno. E’ la caratteristica di ogni

discepolo: saper lasciare per andare altrove. La terra è piena delle orme di Gesù, e tanti sono coloro che, riconoscendone

la presenza, la additano ad altri. Fin qui tutto bene. Si può dire che ci sia sufficiente consapevolezza. I guai cominciano

quando, vedendo, non ci si muove. Si resta ancorati a ciò che si vive e non si ha il coraggio di lasciare per andare oltre.

Quando una convinzione resta fissa per anni e non accetta confronti, si può tranquillamente essere certi che si è

diventati discepoli di quella convinzione e si è perduta la libertà creativa del proprio discernere. Quando invece ci si

incammina verso le indicazioni ricevute, la luce viene incontro e invita a nuove esperienze di grazia. È Gesù che si volta

e rivolge la parola ai due che lo seguono. Star dietro a Gesù. Altro “terribile” compito. Star dietro, non davanti a Gesù.

Quante volte ci serviamo di Dio per convalidare le nostre opinioni, cerchiamo le frasi evangeliche che fanno al nostro

caso. Questo è star davanti a Gesù, ridurlo a un oggetto. Star dietro a Gesù è liberante. Sì, perché l’uomo non è

chiamato a far altro: a lui sta seguire Gesù, il resto viene da sé. Gesù si volta, chiede, invita ad andare da lui, per vedere.

Sappiamo noi dove abita Gesù? Ci fermiamo presso di lui per fare esperienza della sua presenza? Chi sta con lui fa

esperienza di ore indimenticabili. Dice l’evangelista: erano le quattro del pomeriggio. Le ore vissute con Dio si scrivono

in maniera indelebile e riempiono la vita al punto da non poter fare a meno di comunicare la gioia dell’incontro e di

condurre a Gesù. E quando lui fisserà lo sguardo su di noi, la nostra esistenza si trasformerà. La vicinanza con una

umanità così piena di vita non può che essere contagiosa.

 

2L- “…dove dimori?…”

La casa di Gesù non compare neppure nella narrazione. Il luogo dove abita il Maestro non è un luogo fisico, ma un

luogo dello spirito, in cui è possibile l’incontro con la persona di Gesù. Dovremmo chiederci a questo punto che tipo di

luoghi sono i nostri luoghi, quelli delle nostre parrocchie, quelli della nostra Diocesi. Forse sono troppo ingombranti?

Luoghi troppo invadenti per permettere l’incontro vivo con il Risorto? La curiosità

manifestata dai discepoli con l’interrogativo “dove dimori?” sembra tutta sbilanciata sulla persona di Cristo, e non sul

“dove” lui abitava. Certo però, un luogo da vedere, almeno in partenza, c’era. E anche noi abbiamo bisogno di spazi.

Quanto grandi? Quanto belli? Ed è sufficiente che siano scalcinati perché siano spazi di incontro con Cristo? Ma per

queste domande non contano le risposte. Di sicuro, si tratta alla fine di arrivare a “dimorare in Gesù”, a stabilire un

contatto con lui. Il che a un certo punto conduce a sganciarsi da ogni luogo e da ogni rituale fisso. C’è un’ora precisa

dell’incontro, che avviene in quel giorno e in nessun altro. Quel giorno diventa unico, non ripetibile, e suscita nuovi

istanti, anch’essi unici e non ripetibili.

 

1L- “…venite e vedrete…”

“Andarono dunque e videro dove egli dimorava”, i due discepoli, simbolo di ogni altro “chiamato”, accolgono l’invito

di Gesù e sperimentano quella comunione che è dono di grazia, espresso nelle parole: “rimasero con lui”. In questo

“rimanere” c’è il desiderio di conoscere Gesù che nasce da una testimonianza. Nel nostro caso si tratta della

testimonianza del Battista che esclama: «Ecco l’agnello di Dio». Ma l’incontro avviene sempre in una esperienza

diretta, personale: venite e vedrete. Il cammino della sequela è aperto dalla testimonianza di altri, ma è l’incontro

personale con Cristo che è determinante. Non si incontra Dio per sentito dire. Lungo il corso dei secoli, la sequela di

Cristo, ha visto, infatti, un ricco fiorire di forme e di espressioni, con una creatività che è segno del soffio dello Spirito,

quello stesso che “aleggiava sulle acque” e che, il Padre effonde su ogni uomo, creato a Sua immagine, unico ed

irripetibile, pur nell’infinita molteplicità; allo stesso modo è la chiamata: unica, personale ed irripetibile, rivolta ad ogni

uomo e donna, ed attende una risposta libera, personale e totale. La sequela di Cristo, infatti coinvolge tutto l’uomo.

Accogliere la chiamata e rispondere con totale donazione, significa, dunque, farsi uno con Cristo, dimorare in Lui ed

esser con Lui segno della gloria del Padre.

 

***Silenzio, meditazione

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

 

 

Al Padre - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato

alla vita.

Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

Guida: “Ascolta Signore la mia voce”. (Sal 26, 7).

Tutti: Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera”. (Sal 130, 2).

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà

 

 

*Preghiera

Il nostro incontro con te, Gesù, non ha nulla di magico, di istantaneo:

passa attraverso la testimonianza di uomini,

ma poi ha bisogno del fuoco del desiderio

che induce a mettersi per strada, a cercare, a porre domande e a trovare

tutto il tempo indispensabile per ricevere le risposte attese,

per raggiungere una conoscenza profonda.

Così è grazie al Battista che i due discepoli ti seguono

ed è tramite Andrea che tu raggiungi Pietro.

E ognuno deve percorrere la sua parte di cammino

se vuole entrare in una relazione autentica con te.

Ognuno, comunque, deve rimanere con te, accogliere la tua parola,

se intende conoscerti non in modo approssimativo, ma da vicino, intimamente.

Ecco perché tanti percorsi di fede rimangono perennemente bloccati:

perché non c’è tempo per te e si vivono solamente entusiasmi epidermici,

fuochi di paglia che presto si spengono senza lasciare traccia.

Ecco perché diventare tuoi discepoli

non è il frutto spontaneo dell’ambiente in cui si è nati,

ma esige una scelta, una decisione e la fatica di compiere un itinerario

con la costanza di ogni giorno.

Fa’ che questa sia per noi l’avventura più importante della nostra vita! Amen.

 

 

 

*** Canto per la Benedizione eucaristica . Tantum ergo

Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

Genitori Genitoque (si china il capo) laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque

Compar sit laudatio. Amen.

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui

(lo Spirito Santo)

che procede da entrambi. Amen

 

 

 

Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che

adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della

redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T – Amen.

***Dopo la benedizione:

Tutti: Dio sia benedetto…

*** Canto per la comunione.

 

Nello Spirito…… Porta a casa questo foglio per continuare la meditazione e la preparazione alla

Domenica giorno del SIGNORE RISORTO e dei “risorti” nell’Amore.

Signore fa che ricordi anch’io l’ora dell’incontro con Te, un incontro che ha cambiato la mia vita.

Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito.

Buona domenica.