III domenica del tempo ordinario - Anno C - giovedì 18 gennaio 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e divinissimo Sacramento. gloria….

Con Maria, nostra Madre

Sac: Maria, madre nostra, madre dei viventi, madre dei chiamati,
madre che tutto sai e puoi di ciò che riguarda la nostra vita,
tu che conosci le meraviglie del Signore
e le hai cantate con la voce e con il cuore, ascolta questa nostra preghiera.
Te la presentiamo uniti, a una sola voce,
con il desiderio che sia anche .. a un cuore solo.

Tutti: Ci siamo avventurati, o Maria, in questo itinerario vocazionale
con il desiderio profondo che possa aiutarci a comprendere
la chiamata di Dio per noi in corrispondenza alla sua volontà.
Rendici, come sei stata tu, attenti alla sua parola,
capaci di accoglierla nel cuore e di meditarla nel silenzio
per far sì che su di essa pronunciamo il nostro sì e trasformiamo la nostra vita.
Rendici disponibili al progetto di amore
che il Signore, come ha fatto con te,
tiene pronto per ciascuno di noi
e fa che non ci chiudiamo in sterili egoismi
ma sappiamo spalancare le porte della nostra vita
ogni giorno di più alla logica gioiosa del dono,
anche a quella totale di noi stessi, se è secondo la Sua Volontà. Amen.

Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù, Parola del Padre

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Lettura dal vangelo di Luca:

 

Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teofilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.




Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

1L –“In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo….”.

Luca fin dall’inizio stabilisce con chiarezza lo scopo del suo vangelo: far si che ogni amante di Dio si renda personalmente conto della solidità della catechesi ricevuta. Ed ecco, come questi testimoni cercano di dare un significato a ciò che è avvenuto nella sinagoga di Nazaret. Già il comportamento di Gesù: alzarsi, prendere un rotolo, aprirlo, leggere e spiegare, lo fa apparire come lo “scriba” e non come uno dei tanti. La testimonianza della scrittura e la sua stessa testimonianza affermano che in lui si compie ciò che il profeta ha annunziato. È la Sapienza che parla, ma è la Sapienza di Dio. Il “Verbo” che manifesta il suo ruolo, non solo nel tempo e nello spazio dell’universo ma fa intravedere un al di là infinitamente più vasto, un prima in cui tutto realmente trova la sua ragione d’essere e la sua concreta origine. Gli Apostoli, i Martiri e tutti i cristiani, che hanno dato ascolto fino in fondo alla voce dello Spirito diventano testimoni: di ciò che hanno visto, di ciò che è stato trasmesso e che hanno verificato nella loro esistenza. Nel mondo di oggi, ogni nostra comunità è chiamata a collaborare con lo Spirito della nuova vita per rinnovare il mondo nell’attività quotidiana, come nelle vocazioni straordinarie. Tutta la nostra vita di cristiani è, dunque, sotto il segno dello Spirito, che abbiamo ricevuto nel Battesimo e nella Cresima, nostra Pentecoste. In essa devono maturare il frutto dello Spirito: amore, pace, gioia, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

 

 

2L – “Entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.…”.

 

Gesù guidato dallo Spirito torna a Nazaret, il suo villaggio, il luogo dove era cresciuto, dove si trovavano i suoi parenti, i suoi amici, quelli che lo conoscevano da sempre. Di sabato nella sinagoga ci sono tutti gli ebrei osservanti della legge e Gesù è lì con loro. Gli occhi di tutti sono puntati su di lui. La sua fama lo aveva preceduto e nel piccolo villaggio della Galilea tutti si aspettavano di vedere qualcuno di quei prodigi di cui avevano sentito parlare. La curiosità e la tensione per queste aspettative sono alte ma Gesù si alza e, semplicemente, inizia a leggere. Non c’è nulla da vedere ma tutto da ascoltare. Non sono gli occhi i destinatari dell’annuncio di Gesù, ma gli orecchi, in cui la Parola vuole penetrare per arrivare al cuore. Allora, come oggi, la novità in Gesù si comprende solo se si è disposti ad ascoltarlo!


1L – “Gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.”

Non so se a quell’epoca si usasse fare una omelia o se tutti fossero sempre attenti a quanto veniva letto. Penso che allora, come oggi, qualcuno potesse distrarsi seguendo i propri pensieri, qualche altro potesse ascoltare senza porre troppa attenzione, dato che il passo era noto e sicuramente ascoltato più volte. Eppure il versetto parla di persone attente al punto da non battere ciglio, persone attratte dalla lettura…Sicuramente le persone erano attratte, oltre che dal passo, anche e soprattutto dalla persona che stava leggendo. Nessuno aveva mai ascoltato quel brano letto allo stesso modo, nessuno aveva mai sentito lo stesso trasporto interiore. Quando è Dio che parla non ci si può distrarre, tutto passa in secondo ordine, tutto acquista un senso nuovo, tutto ha un significato diverso dal solito e la disponibilità delle persone, in quel momento, è totale. Peccato che dopo intervenga la ragione e quelle persone, prima aperte, si chiudano in uno sterile ragionamento:
« Non è costui il figlio di Giuseppe?»

 


SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

Canto vocazionale


Al Padre, meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo di averti chiamato alla vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola coni i fratelli e sorelle.
Puoi anche ispirare la tua preghiera alle parole del canto.


Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:
Tutti: Manda, o Signore, vocazioni di sacerdoti, religiosi, consacrati e laici impegnati nella nostra Chiesa diocesana e all’Oasi.

 

A metà del tempo dedicato alle preghiere spontanee si inserisce un
secondo canto vocazionale
quindi si continua con interventi liberi di preghiera…

La preghiera spontanea potrà essere conclusa con la seguente preghiera da recitare


tutti insieme:

Padre santo, fonte perenne dell'esistenza e dell'amore,
che nell'uomo vivente mostri lo splendore della tua gloria,
e metti nel suo cuore il seme della tua chiamata,
fa che nessuno, per nostra negligenza, ignori questo dono o lo perda,
ma tutti, con piena generosità, possano camminare
verso la realizzazione del tuo Amore.
Signore Gesù, che nel tuo pellegrinare per le strade della Palestina,
hai scelto e chiamato gli apostoli e hai affidato loro il compito
di predicare il Vangelo, pascere i fedeli, celebrare il culto divino,
fa' che anche oggi non manchino alla tua Chiesa
numerosi e santi Sacerdoti, che portino a tutti
i frutti della tua morte e della tua risurrezione.
Spirito Santo, che santifichi la Chiesa
con la costante effusione dei tuoi doni,
immetti nel cuore dei chiamati alla vita consacrata
un'intima e forte passione per il Regno,
affinché con un sì generoso e incondizionato,
pongano la loro esistenza al servizio del Vangelo.
Vergine Santissima, che senza esitare
hai offerto te stessa all'Onnipotente
per l'attuazione del suo disegno di salvezza,
infondi fiducia nel cuore dei giovani
perché vi siano sempre pastori zelanti,
che guidino il popolo cristiano sulla via della vita,
e anime consacrate che sappiano testimoniare
nella castità, nella povertà e nell'obbedienza,
la presenza liberatrice del tuo Figlio risorto.
Amen.
(Giovanni Paolo II)

 

 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. T – Amen


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

 

Canto per la comunione