Oasi Mariana
Betania --- Via Colle Pizzuto – Alvito (Fr)
SCUOLA DI PREGHIERA --- 7a Domenica del Tempo ordinario - Anno B
……………………….……….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - giovedì 19 febbraio 2009
*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione
Sac.: La storia di ogni giorno è una sequela.
E la preghiera -se tutta l’accompagna-
è una parola che scava le radici e dona linfa
per muovere la vita dietro Lui, Signore della vita e della storia.
Ci ha detto “Vieni”: lo ha fatto con ciascuno;
e noi gli andiamo dietro,
poveramente, forse, come abbiam potuto,
ma ogni giorno -questo è il desiderio-
andiamo avanti come più possiamo.
E se talvolta ci coglie la stanchezza,
oppure si distrae il desiderio,
riprendere il cammino è presto fatto
sulla Parola che ci è data in dono
e che ci nutre, giorno dopo giorno,
insieme a questo Pane che adoriamo;
perché è Gesù che, uniti alla sua Mamma,
vogliamo far regnare in ogni cuore.
Gesù, Tu sei la Parola fatta Carne.
Sei desiderio che cresce nel profondo.
Tu sei il nostro Dio e il nostro amore:
sei il nostro Tutto
e tutto e tutti a te noi ci affidiamo.
Gesù, ti ringraziamo per essere rimasto tra di noi:
in questa Eucaristia ti crediamo
e, desiderando diventare un cuore solo,
uniti nella Chiesa, al mondo ti annunciamo.
Sac: Madre
di Gesù e madre nostra
Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.
***Invocazione e canto allo Spirito
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano
T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il
tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
Il sacerdote legge
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante
persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo
innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura,
calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico:
«Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro
: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?».
E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché
pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono
perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché
sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse
al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la
sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo:
«Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
T:“Lampada per i miei passi
è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)
*** Meditazione.
1L
E' ispirata dalla fede la decisione di quei quattro amici che, per far incontrare il povero paralitico con
Gesù, decidono di scoperchiare il tetto dell'abitazione in cui lui si trovava e, di lì, calare la barella.
Il paralitico e i suoi portatori sono convinti che Gesù è buono e può operare il miracolo della guarigione.
Si fidano di Lui. La fede, quella che a detta del Signore "sposta le montagne" o scoperchia i tetti,
è sempre quella che ha potere sul cuore di Cristo e determina ogni suo intervento prodigioso e salvifico.
Gesù guarda prima di tutto alla fede di quei quattro che si industriano perché il paralitico gli si possa
mettere davanti; poi guarda alla fede del paralitico stesso. Gesù si preoccupa del vero bene e per questo
agisce. Anche noi dovremmo guardare a quei quattro che si preoccupano della salute del paralitico,
per comprendere che la fede non è una faccenda privata, un qualcosa che riguarda in maniera esclusiva
il nostro rapporto con Dio. Anzi. La fede è un dono che deve essere condiviso, che ci apre gli occhi verso
le necessità degli altri. Può darsi che dall'intensità della nostra fede dipenda la salvezza di altri. La fede
è quindi responsabilità e condivisione. La nostra sollecitudine per chi ha bisogno del nostro aiuto è segno
di fede ed alimenta anche la nostra fede.
2L
Deve esserci rimasto male quel paralitico al sentire le parole di Gesù: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi
peccati". Ma come, si sarà chiesto, io sono qui per essere guarito, sono qui per riacquistare la salute:
cosa c'entrano i miei peccati? Come osa il Maestro parlare di peccati ad un povero paralitico, che già
tanti torti ha subito dal destino e dagli uomini che in quel tempo pensavano che i difetti fisici, come
la paralisi, fossero castigo di Dio per qualche peccato? Quali peccati potranno mai essere più dolorosi
della malattia che lo inchioda su quel lettuccio?
Noi oggi quasi neppure più sappiamo che cosa sia un peccato: ci perdoniamo da soli ogni cosa, ancora
prima di riconoscere le nostre colpe; e dunque ci risulta difficile chiedere perdono; soprattutto non
sopportiamo che siano gli altri a doverci perdonare. Ma in questo modo, non soltanto viene a mancare
la richiesta di perdono, ma ogni altra richiesta svanisce in fretta.
.
1L
Perdonare i peccati va bene ma la salute è la prima cosa, è la cosa più importante, avremo detto noi
oggi. Gesù invece, con la domanda che rivolge agli scribi vuole affermare precisamente il contrario.
La "prima cosa" è un'altra: essere figli di Dio, vivere nel suo amore. Soltanto dopo che quel povero
malato ha ricevuto la guarigione più profonda, quella dell'anima e del cuore, Gesù lo guarisce anche
nel corpo dicendogli "alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua". E non gli interessa minimamente
che alcuni maestri della legge si scandalizzino per questa sua"pretesa" di perdonare i peccati e lo
trattino come un bestemmiatore.
2L-"Non abbiamo mai visto nulla di simile"
Il paralitico si alza, prende il suo letto e se ne va: e tutti esclamano: Mai vista una cosa simile!
E' la splendida novità di una vita redenta, che vale ben più di un corpo risanato. Il miracolo:
ogni miracolo, porta il sigillo di Dio; ed ogni miracolo che Gesù, il Figlio di Dio, compie, porta
il segno della redenzione, perché si compie in vista della salvezza, una salvezza, qui, chiaramente
, annunciata col perdono dei peccati, quel perdono che fa l'uomo "nuovo" agli occhi di Dio.
L’incontro con Gesù cambia la vita, la rende nuova, veramente bella. Noi non sappiamo quali
fossero i peccati del paralitico; ci basta sapere quali sono i nostri peccati: avidità di denaro,
ambizione sfrenata, ricerca morbosa del proprio tornaconto, rincorsa accanita dell’effimero,
ripiegamento narcisistico, ostinato desiderio di rivalsa, in una parola: egoismo. L’incontro
con Gesù ci rialza, come ha fatto alzare il paralitico: ci dischiude una esistenza nuova,
all’insegna dell’amore, e quindi della gioia. Il discepolo, convertito all’amore del Signore,
si lascia alle spalle le opere dell’egoismo e vive una storia inedita, segnata dalla ricerca e
dalla realizzazione del disegno di Dio.
***Silenzio,
meditazione
Domanda per riflettere: permetto al Signore di operare in me questa salvezza ricorrendo con fiducia al sacramento del perdono che mi libera dal male e dalla morte?
***
Al Padre … - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre
offrila ai fratelli che sono in preghiera con te. Proponi la tua
preghiera ad alta voce.
Ad ogni invocazione tutti canteremo:
Rinnovaci, Signore, con il tuo perdono.
Preghiera
Le sue gambe non gli servono più e allora, Gesù, per lui c’è solo la possibilità
di essere trasportato in barella da qualche persona di buon cuore.
Le sue gambe non lo sorreggono più e dunque non può più guadagnarsi
da vivere: è affidato alla compassione della gente, al soccorso dei vicini.
Le sue gambe sono paralizzate, ma non è questo l’unico male
che sta rovinando la sua vita. Questo è quello che vedono i più,
ma il tuo sguardo, Gesù, va ben oltre.
Tu leggi la sua esistenza e vi cogli lo smarrimento e la sofferenza,
la voglia di guarire, la fiducia in te, ma anche il peccato nascosto
nel profondo della sua anima.
Così incominci sbarazzandolo dal pericolo maggiore,
quello che allontana da Dio, anche se apparentemente tutto continua come prima.
Dunque, solo dopo aver guarito il suo cuore,
tu ridai forza ed energia alle sue gambe.
Perché ritorni da solo, portando la sua barella, alla sua casa, alla sua famiglia.
Perché riprenda con gioia nuova la strada dell’alleanza con Dio,
senza cadere nelle lusinghe del male,
senza cadere nel peccato. Amen
***
Canto per
Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui (si
china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.
Genitori Genitoque (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio. Amen.
Adoriamo dunque prostrati
un sì grande mistero
e l’antica legge ceda
al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.
Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute,
onore e potenza
e benedizione,
uguale glorificazione sia a Colui
(lo Spirito Santo)
che procede da entrambi. Amen
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in
piedi)
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento
dell'Eucaristia ci hai
lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo
con viva fede il
santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi
e regni nei secoli
dei secoli. T – Amen.
***Dopo
la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…
***
Canto per la comunione.
Nello Spirito…… “è lo Spirito che da la vita”
Porta a casa questo foglio per continuare la meditazione e la preparazione alla Domenica giorno
del SIGNORE RISORTO e dei “risorti” nell’Amore.
Continuando a casa la nostra preparazione all’incontro domenicale con il Signore, ripetiamo spesso
:
Signore, che con il perdono dei peccati ci doni nuova vita,
fa' che tutta la nostra esistenza
diventi lode e annuncio della tua misericordia.
Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito.
Buona domenica.