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OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- Domenica 16°del Tempo Ordnario - Anno C

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - Giovedì 19 luglio 2007

 

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                                Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

Con Maria……..

Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù Eucaristia, così come Maria lo apriva all’azione dello Spirito e diciamo:

Tutti:

Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma celeste,

abbiamo il dono di portarti in noi,

dopo averti ricevuto nell’Eucaristia

e dopo esserci nutriti della tua Parola viva e trasformante

per l’azione del tuo Santo Spirito.

Davanti a te, in questo momento,

vogliamo non soltanto confermare questa nostra fede,

ma affidarci a lei, e lasciarci condurre per mano,

perché ci guidi dentro il mistero della tua Parola e del tuo Amore.

Invia il tuo Spirito su di noi

perché la Parola che ascoltiamo,

accolta, meditata e custodita nel più intimo di noi stessi

porti frutto secondo il desiderio di ciascuno

e soprattutto, in conformità alla volontà del Padre,

diventi liberante da ogni nostra pigrizia ed egoismo,

tenga lontano ogni malvagità,

ci sostenga nelle difficoltà e nelle tribolazioni,

ci aiuti a combattere e a superare la tentazione

e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita

fino al giorno in cui, nel compimento beato della nostra speranza,

possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

Il sacerdote legge la Lettura biblica .

 

Lettura dal Vangelo di Luca : (Lc 10,38-42)

 

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.
Essa aveva una sorella di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”.
Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti di molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.

 

 

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 *** Meditazione.

 

1L – “Marta, lo accolse nella sua casa…”

Normalmente siamo abituati a fermarci su questa opposizione: Marta l’attiva e Maria la contemplativa. E spesso si è data la precedenza a Maria, sottolineando che è la preghiera quello che conta. Ma ad una lettura attenta, e considerando il contesto del brano del vangelo di Luca, si vede immediatamente che qui non è in questione il primato della contemplazione sull’azione. Non ci può essere contrapposizione tra il sevizio-offrire il pane- e l’ascolto della parola, cioè la preghiera. Si tratta piuttosto di una giusta gerarchia tra le due cose. Quando Cristo risponde al tentatore nel deserto dice, citando Dt 8,3, che non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Non dice che non vive di pane, ma che non vive di solo pane. Quando guarisce la bambina di Giairo, ordina ai genitori di darle da mangiare (cf Lc 8,55). Il che dimostra che il primato lo ha la Parola, perché per mezzo di essa tutto è stato creato, ma la Parola include anche il pane. Perciò, una volta acquistato il primato di Dio, tutte le cose trovano il loro posto in modo organico, senza antagonismi e dispersività. È il motto del papa Benedetto XVI, ripreso dalla regola di San Benedetto: “Nulla anteporre all’amore di Cristo”. È ciò che siamo chiamati a vivere come comunità quando parliamo di elevazione ed incarnazione. Ognuno di noi è chiamato a dare la precedenza assoluta al Signore, e questa attenzione a Lui va fatta sia come parola, dunque come rapporto intimo, sia come coinvolgimento corporeo nel servizio, nell’atto di carità, dove l’amore per Dio si copre con l’amore per l’altro.

2L – “Una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”

Cosa è questa sola cosa di cui c’è bisogno? È Gesù Cristo. Accettare che nel cuore il primato lo abbia Dio. Questo significa libertà interiore, non aspettare la salvezza dalle cose che infatti non riescono a darla. È il principio della sapienza, la certezza conquistata che niente o nessuno può sostituire Dio. Gesù ammonisce Marta proprio per spronarla a farsi domande sull’ultima verità del proprio cuore, su quella sola cosa necessaria. È infatti interrogandosi e indagando su quella sola cosa che si prende coscienza della necessità urgente della salvezza per poter vivere una vita che rimane. E questa vita che rimane si realizza solo in un’amicizia con Cristo. Ma facciamo attenzione: l’amicizia con Cristo non può essere confusa con un’osservanza religiosa, che tuttavia non infiamma il cuore per una scelta totale e per un amore prioritario, assoluto. Marta è già un’amica di Cristo, è già una discepola, una che appartiene alla sua comunità. Ma può essere esempio di coloro che si sono entusiasmati per Cristo, che sono capaci di accoglierlo con tanto servizio, e che tuttavia nella loro mentalità rimangono ancorati a vecchi schemi, a modi che non permettono questo incontro totale. Maria ha scelto la parte migliore, ma ancora non ne è giunta ad una piena coscienza e ad una piena esperienza, fino a quando Gesù non verrà a Betania per risuscitare Lazzaro. Infatti, la troveremo ancora a piangere il morto. Sia Marta, sia Maria, benché amiche di Cristo, benché discepole, vivranno ancora un processo dinamico nel rapporto con lui che sarà per loro un cammino di maggiore purificazione, di salvezza e di conoscenza.

 

 

 

                        ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

 

 

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

 

Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita. Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

 

I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore.

 

 

PREGHIERA

 

Davanti alla pagina di vangelo che abbiamo appena meditato, o Gesù,
ci è sempre difficile prendere posizione,
pur essendo chiamati a farlo continuamente nella nostra vita;
ma soprattutto ci è difficile trovare la nostra collocazione più giusta.
I nomi delle due sorelle di cui si parla,
proprio grazie a questo episodio e alla tua Parola,
ci rimandano continuamente a due scelte
che a prima vista sembrano contrastanti: da una parte l’accoglienza
e la preoccupazione per le cose materiali che la arricchiscono
e dall’altra la scelta di starsene in ascolto della tua Parola
trascurando o dimenticando tutto il resto.
Eppure se Maria ha potuto scegliere “la parte migliore”,
come tu giustamente sottolinei,
è perché la sorella Marta, il cui nome significa “la padrona”,
la fa da “padrona” nello spendere il suo tempo nei servizi più umili e meno gratificanti, pur nutrendo anche lei dentro di sé molto forte il desiderio di sedere ai tuoi piedi per ascoltarti.
Due cose allora vogliamo chiederti: a saper fare sempre equilibrio
nella nostra vita tra le cose materiali e quelle spirituali
e ad essere grati a quanti ci permettono di godere della gioia della tua presenza.
Amen.

 

                                                                                                                                                                                                    

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque    

 Compar sit laudatio. Amen.

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.

 

 

.     

***Dopo la benedizione:

Tutti: Dio sia benedetto…                                         *** Canto per la comunione.