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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA ---Solennità di Cristo Re - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 20 novembre 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: In questo mese che la pietà cristiana dedica in particolare alla preghiera per i defunti vogliamo insieme a Maria nostra Madre vivere quest’ora di adorazione con una speciale intenzione di suffragio per i nostri cari defunti in particolare quanti ci hanno fatto del bene e tutti coloro che non hanno nessuno che li ricordi:

 

 

 

Tutti:

 

Prostràti ai tuoi piedi, o Gesù,
in atteggiamento di ringraziamento e di adorazione verso di Te, lo Spirito e il Padre,
desideriamo ricordare e affidare alla vostra divina misericordia
le anime dei nostri fratelli defunti,
cominciando da coloro che non hanno più nessuno che prega per loro.
Abbiamo la certezza che la morte non è la fine ma l’inizio di una vita nuova
che, sia pure in maniera invisibile, continua ad essere in comunione con noi.
La nostra preghiera può essere di aiuto per loro
così come la loro intercessione lo è per noi.
Proprio per questo il distacco anziché al pianto
deve fare spazio alla speranza di ritrovarci tutti insieme un giorno
perché sappiamo di avere un Dio che è buono,
è innamorato dell’uomo e ci vuole tutti salvi.
Forti della tua Parola che promette:
“Dove sono io voglio che siate anche voi!”,
noi crediamo che i nostri morti vivono in te.
In te che hai detto: “Io sono la risurrezione e la vita”.
Crediamo che i nostri familiari, parenti, amici e tutti i nostri cari defunti
sono viventi in te; sono con te, con lo Spirito e con il Padre,
 immersi nella vita senza fine
o lo saranno presto al termine del cammino di purificazione.
Per questo ti preghiamo con fiducia:
 Dona a tutti la tua pace, che è gioia, vita, contemplazione, amore,
perché per tutti hai donato la tua vita,
tu, Dio innamorato dell’uomo, a cui partecipi la tua eternità.

   

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto.”Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano” (Lc. 11,28)
Predisponiamo il nostro cuore all’ascolto, facciamo spazio a Colui che bussa alla porta della nostra vita e con la gioia di fare un incontro meraviglioso diciamo:

 

T:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 25,31-46)

 

ASCOLTA  LA  PAROLA


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.  Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.  Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.  E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

 

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1° Lettore - “Quando il figlio dell’Uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli…”!

Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù alla fine della storia, nel momento del giudizio universale. La scena è grandiosa. Gesù, sul trono regale, è “accompagnato da tutti i suoi angeli”. Davanti a lui sono convocate “tutte le genti”, cristiani e non cristiani, credenti e non credenti, appartenenti a questa e quella nazione, vissuti prima e dopo Cristo. Tutti i popoli sono lì. Gesù dividerà gli uni dagli altri, come il pastore divide le pecore dai capri. E metterà gli uni a destra e gli altri a sinistra. La divisione non passa tra un popolo e l’altro,  Il criterio della divisione non si basa sulle diversità ideologiche, culturali, e neppure religiose, ma sul rapporto che ognuno ha avuto con i poveri. E di ognuno di noi si salverà quella parte e quel tempo di vita che ci hanno visti dispensare amore agli ultimi.

 

 

2° Lettore - “Allora il Re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite benedetti dal padre mio…”!

Il giudice stesso, Gesù, si presenta e dice: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere...”. Il dialogo tra il giudice e gli interlocutori dei due gruppi mette a fuoco  l’aspetto sconcertante di come il giudice universale della fine dei tempi, che tutti, buoni e cattivi, credenti e non credenti, riconoscono come Re e Signore, giudica gli uomini in verità e giustizia usando al tempo stesso misericordia per gli uni e giudizio di condanna per gli altri.  Il confronto decisivo tra noi e Dio non avviene in una cornice di gesti eroici e straordinari, ma nella quotidianità e nella banalità degli incontri con chi è debole e povero. Il criterio della salvezza, secondo il Vangelo che ci viene annunciato, è la prassi di amore e di attenzione verso i più deboli, non importa se sai o non sai che in loro è presente Gesù stesso.
Quel dire: “Venite benedetti e ricevete in eredità il Regno” è rivolto a chi ha compiuto concretamente degli atti di misericordia, compassione e bontà. Si tratta di quelli che si sono accorti della fame e sete degli altri, intesa in tutti i sensi perché c’è una fame anche di dignità, di amore, di comprensione e di altro. Sono quelli che hanno sentito sulla loro pelle la fatica, l’angoscia degli altri e non sono rimasti con le mani in mano. “Chi avrà fatto qualcosa a uno solo dei miei fratelli più piccoli”. Evidenzia come sia importante la predilezione di Dio per la piccolezza: da Abele a Giacobbe a Davide a Maria di Nazareth è il più piccolo (e “piccolo” si può essere in tanti sensi) quello che colpisce il cuore di Dio. Esattamente l’opposto di ciò che colpisce il mondo che rincorre la grandezza esteriore in tutte le sue “apparenze”.

 

                                                                               

1° Lettore --“Ma egli risponderà : In verità vi dico ogni volta che non avete fatto queste cose  a  uno di Questi miei fratelli più piccoli…”!

Dunque: alla fine dei tempi, davanti al Cristo in maestà che succederà? Il Signore ci chiederà se lo avremo riconosciuto, nel povero, nel debole, nell’affamato, nel solo, nell’anziano abbandonato, nel parente scomodo. La fede è concretezza non parole, la preghiera contagia la vita, la cambia, non la anestetizza, la celebrazione continua nella città, non finisce dentro le mura della Chiesa. Il giudizio sarà tutto su ciò che avremo fatto, e sul cuore con cui lo avremo fatto.  “Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me”. Parole terribili, da brivido. Questo è il momento della Luce perfetta, che taglia e divide, come il laser. Il giudizio è perfetto, non c’è confusione tra il bene e il male, tra la destra e la sinistra - ovvio, come le intende la Scrittura - tra il sole e la notte, il caldo e il freddo, la luce e le tenebre... La vita ci scorre davanti, vediamo gli uomini che ci sono passati accanto, che tendono le loro mani, vediamo i loro volti, i volti dei milioni di uomini che hanno popolato con noi il nostro pezzo di storia. Ma poi come in un sogno tutto passa senza aver capito che nell’altro c’eri tu.
Signore, dacci  occhi per "vedere" la pena degli altri e volontà di consolare. Dacci un cuore per "sentire" le urgenze degli altri e volontà di fare qualcosa concretamente per loro che sono poi Te,  Dio, nascosto nella loro "piccolezza”

 

 

            *** Canto…….Silenzio, meditazione ***

 

 

*** La Parola si fa preghiera ***

Al Padre …      - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.
Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
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Preghiera

Signore, abbiamo compreso con la Parola tagliente e vera, che oggi ci hai donato,
che l’essenziale della vita non è confessarti a parole, ma praticare l’amore concreto per i poveri
e per quelli che non sono stati favoriti dalla vita. Questo significa fare la volontà del Padre tuo, vivere di te, forse anche da parte di coloro
che non ti conoscono bene. Signore Gesù, tu ti identifichi con i perseguitati, con i poveri, con i deboli. Tu ci hai dato un esempio chiaro di vita, che hai racchiuso nel Vangelo
e specie nelle beatitudini pronunciate sul Monte.
Il segno che è arrivato il tuo Regno si trova nel fatto che in te l’amore concreto di Dio
raggiunge i poveri, gli emarginati, non a causa dei loro meriti, bensì in ragione stessa
della loro condizione d’esclusi, d’oppressi, perché tu sei Dio e perché questi,
che sono considerati ultimi, sono i primi fratelli tuoi e figli del Padre tuo.
Aiutaci, Signore, a capire che trascurare quest’amore concreto per i poveri,
i forestieri, i prigionieri, coloro che sono nudi o che hanno fame,
significa non vivere secondo la fede del Regno ed escludersi dalla sua logica.
Mancare all’Amore è rinnegare te, perché i poveri sono tuoi fratelli
e lo sono appunto a motivo della loro povertà.
Facci capire fino in fondo che essi sono il luogo privilegiatodella tua presenza e di quella del Padre tuo celeste.                                                                     

 

(Pinizzotto)

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

 

 

Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui      (si china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.

Genitori Genitoque   (si china il capo) laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et benedictio;
Procedenti ab utroque   
Compar sit laudatio. Amen.

Un sì grande sacramento
adoriamo prostrati
e l’antica legge
ceda al nuovo rito.
La fede offra soccorso
alla insufficienza dei sensi.

Al padre e al Figlio
siano lode e giubilo,
salute, onore e potenza
insieme a benedizione,
a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi
sia data uguale glorificazione.  Amen

 

 

 

 

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l’ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno.

 

T –Amen.

 

 

*** Dopo la benedizione ***

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione ***

 

 

 

Nello Spirito……                    Porta a casa questo foglio per continuare la meditazione e la preparazione alla Domenica giorno del SIGNORE RISORTO e dei “risorti” nell’Amore.

Signore Gesù, Re d’amore, nella tua bontà, hai voluto rivelarci che alla sera della vita saremo giudicati sull’amore; donaci la santa perseveranza nella pratica delle opere di misericordia e la grazia di offrire ogni cosa per amore tuo, anche ai nostri fratelli che sono emarginati dalla società e abbandonati dagli altri; elargisci a noi quello sguardo d’amore,
che ci fa vedere negli altri la tua immagine, e la gioia di servirti in ogni fratello bisognoso.

 

Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito.                   
                                                                                            Buona domenica.