5a domenica di quaresima - Anno C - giovedì 22 marzo 2007


Canto di esposizione e invocazione di adorazione

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento. Tutti: Il santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….

 

 

Con Maria.....

Con Maria, nostra Madre

Sac: Maria, donna di fede, di speranza e di amore,
donna trasfigurata dallo Spirito con nel cuore e sul volto la pienezza di grazia e di amore, disponi in questo tempo di grazia il nostro orecchio e il nostro cuore all’ascolto della Parola di Dio, perché possiamo incarnarla nella vita di ogni giorno come ci hai insegnato



Tutti: Madre, che la maternità non contamina
e il trascorrere del tempo non scalfisce,
rendici partecipi della tua piena disponibilità alla Volontà del Padre e concedici la tua stessa apertura di cuore all’azione dello Spirito perché, accogliendo la Parola del tuo Figlio,
sappiamo affrontare coraggiosamente le difficoltà e le fatiche della vita e impariamo a rispondere il nostro “eccomi” con sempre maggiore entusiasmo,
sostenuti dall’insegnamento di Gesù tuo Figlio
del quale anche noi, come te, desideriamo farci discepoli per le vie dell’obbedienza e del servizio,
perché passando attraverso il mistero della croce e in una fedeltà operosa, giungiamo alla celebrazione della Pasqua eterna
dove tu insieme a lui ci attendi.

Tutti: Madre di Gesù guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 


Invocazione e canto allo Spirito

 

 

 

Per Gesù....

Parola del Padre - Invito all'ascolto

 

 

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).
Tutti: E noi gli diciamo: “Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).

 

 

Il sacerdote legge la LETTURA BIBLICA (Gv 8,1-11).



Lettura dal vangelo di Giovanni:

Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

 

 

 






Tutti: “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105).

 

 

Suggerimenti per la meditazione:

 

 1 L.  "Gesù chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra”

Cosa scriveva Gesù nella polvere?
Forse alcuni nomi di persone o di luoghi, che avrebbero potuto ricordare a quei puritani, che assomigliavano molto alla peccatrice pubblica e che anche loro avevano bisogno del perdono. Tutta
la loro vita come quella di ogni cristiano porta il sigillo del perdono.
Il perdono è un’invasione di Dio, vale a dire, un fatto così nuovo e così efficace che rende possibile un nuovo stato di vita, una situazione che crea una nuova gioia, un  ritorno alla fiducia nell’amore. L' amore ottiene il perdono, perchè il peccato
è stato la negazione dell’amore.
Questa giustificazione, non si ottiene solo con l’osservanza dei precetti rituali, ma con la fede.
Avere fede, vuol dire credere in  Gesù Cristo, come rivelatore dell’amore del Padre per gli uomini.
Riconoscere il proprio peccato è accettare l’amore di Dio come norma di vita. Il perdono è un piccolo germe capace di trasformare
tutta la vita.
Perdonare costa, perché i grandi perdoni e i trionfi di una misericordia magnanima, richiedono una fede incrollabile e una fiducia senza limiti nell’amore.
In un paziente lavoro di fede, convertiamoci ad esso e aumentiamo la nostra capacità di dialogo, comprensione, rispetto e amore.

 

 

 

2 L. “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la  pietra contro di lei”

 

Alla provocazione di Gesù il nostro braccio alzato contro la donna, con la pietra stretta nella mano, vergognosamente si abbassa, perché nessuno si sente così esente da perdono da poterla giudicare e condannare. Ma quante volte quella provocazione si fa finta di ignorarla, di non ricordarla, ed ecco che la pietra parte e colpisce il fratello, si perché è facile indossare la toga dei bravi giudici finché non ci si guarda dentro ed allora la toga cade giù ed il mucchietto di pietre in tasca, pronte per lapidare il fratello, si disperde perché ci rendiamo conto che tutti siamo peccatori ed abbiamo bisogno di perdono. Nessuno deve presumere di appartenere ad un’aristocrazia spirituale, per cui considera impeccabile e non esposto al peccato.

Certo Cristo con la sua morte ci ha liberato; ma questa liberazione esige un continuo ripetersi e rinnovarsi, perché durante tutta la vita siamo soggetti a dover combattere tra due poli di attrazione, il bene e il male, la grazia ed il peccato. La strada da seguire è comunque quella dell’umiltà, tracciata da Cristo, dato al mondo per essere la via della salvezza, la strada che riconduce l’uomo a Dio, che si era allontanato da Lui, acqua viva della grazia sgorgata dal sacrificio di Cristo per purificare l’uomo dal peccato e saziare la sua sete d’infinito.

 

 

1L - “Va e d’ora in poi non peccare più”

 

La donna adultera viene trascinata senza pietà davanti a Gesù perché potesse giudicarla, ma Lui fa una cosa assolutamente nuova; non pronuncia alcuna sentenza di condanna, ma dopo una pausa di silenzio e l’attesa degli accusatori e dell’accusata dice semplicemente: “Và e d’ora in poi non peccare più” ! 
Tutti gli uomini sono peccatori, nessuno ha diritto di ergersi a giudice degli altri, solo Cristo, che è venuto a riscattare l’umanità dal male può farlo, ma Egli che è grande nella misericordia dice  “Io non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva” !
“Và e d’ora in poi non peccare più” ; quanta fiducia dovette infondere quel “và”, esso significava torna a vivere , a sperare ,riprendi la tua dignità di figlia di Dio. Vai e dì agli uomini con la tua testimonianza di vita nuova , diversa da quella che finora ti ha delusa, che non esiste solo la legge spietata , ma c’è la grazia con la sua forza di rinnovamento.
Quel “và “ pieno di amore Gesù non lo dice solo all’adultera , ma lo dice ad ognuno di noi quando ci accostiamo a Lui nel sacramento della penitenza, che non va vista come un’amnistia che ci libera dal castigo del peccato , ma come sorgente sgorgante di grazia , affinché possiamo liberarci dal peccato che detestiamo, ma che come un tiranno ci comanda ,ci confonde in modo tale che ci porta a fare il male anche quando non vorremmo.

 

 

Contributi per la riflessione:
La parola di Dio ci chiede di essere discepoli rigenerati, chiediamo al Signore di invadere con la Sua misericordia i nostri cuori; perché con pentimento ed umiltà possiamo prendere coscienza della nostra indigenza e spogliarci di ogni sicurezza dettata dall’amor proprio e dalla presunzione di pensare ce solo noi siamo giusti, perché non ci adagiamo in una tranquilla passività, ma non lasciandoci lavorare dalla grazia, aderiamo sempre più profondamente, conformemente e concretamente a Cristo. 

 


 

 

SILENZIO e INTERIORIZZAZIONE

 

 

Al Padre....

 

Al Padre, meta ultima della nostra vita.

 

È il momento di far risuonare dentro di noi la parola del colloquio con la Trinità. Cerca nel testo sacro ascoltato una piccola parola divina da meditare e custodire nel cuore, sull’esempio di Maria di Nazareth.


* * * * * *

 

La Parola si fa preghiera

Guida: “Ascolta Signore la mia voce”. (Sal 26, 7).
Tutti: “Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera”. (Sal 130, 2).

Preghiera spontanea (brevi preghiere di dialogo e di adorazione, di lode e di ringraziamento, di richiesta di perdono, di intercessione).

Ritornello:Grandi cose ha fatto il Signore per noi. (da ripetere ad ogni preghiera)

 

 

 

Contemplazione finale

(godere in silenzio della presenza del Signore mentre un lettore legge la seguente preghiera).

Questa sera contempliamo il tuo silenzio, o Gesù.
Davanti alle pretese di scribi e farisei che cercano la tua approvazione per lapidare una donna colta in adulterio -
e per la quale nel loro cuore hanno già emesso la sentenza di morte e sono pronti per l’esecuzione, secondo i dettami della loro legge -
tu taci e, abbassando lo sguardo, ti metti a scrivere per terra.
Eppure, mai come in questo caso, forse, una tua parola sarebbe necessaria, per salvare una vita, tanto più che ti viene richiesta esplicitamente:
“Mosè ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”.


Ma tu, conoscendo le loro intenzioni e leggendo nei loro cuori,
più duri delle pietre che portano in mano, affidi alla terra i tuoi pensieri e aspetti che qualcuno riesca a comprendere il messaggio del tuo silenzio o almeno si avvicini per leggere sulla nuda terra il tuo scritto che certo non suona di condanna.

Donne come quella tu le hai amate, Gesù, come e più di loro;
così come hai coraggiosamente mostrato di amare pubblicani e peccatori, e tutti coloro che, rifiutati e reietti dagli uomini,
portano nel petto un cuore che invoca misericordia
e si trascinano dentro una vita che può essere rigenerata soltanto
da un Amore più grande dell’amore, che si chiama perdono.
Difenderla pubblicamente, però, vorrebbe dire metterti contro la loro legge e offrire ulteriori ragioni per accusarti.
Per questo taci e il tuo silenzio è un appello al loro cuore.
Quel che scrivi  nessuno mai lo saprà. Ma certo non è difficile trovarvi un invito a ricordare che dalla terra tutti siamo nati e tutti un giorno in polvere torneremo;
come pure il richiamo alla misericordia del Padre e la grande pazienza con la quale tu stesso hai cercato e cerchi il peccato che è dentro ciascuno -loro compresi- per caricarlo su di te e salvare il peccatore.
Scrivi per terra e aspetti che si legga in quello scritto e in quel silenzio:
“Non sono venuto per condannare, ma per salvare”. O anche
Io non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva”.
 
Siccome però hanno fretta di concludere e la loro richiesta si fa insistente, alzi il capo, li guardi profondamente negli occhi e dici ad alta voce quello che nessuno era risuscito a decifrare fino ad ora:
Chi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”.
Questa volta sei tu a provocare e a far nascere in loro la vergogna e la fuga, e in lei la conversione e la riconoscenza per il perdono ricevuto, insieme alla vita nuova.


Donna nessuno ti ha condannata? Neppure io ti condanno. Va’ e non peccare più”.

Gesù, scrivi queste tue parole nei nostri cuori e fa’ che ogni nostro incontro con te possa essere un incontro di conversione, soprattutto quando ci presentiamo armati di pietre per condannare senza misericordia.
L’esperienza del tuo amore ci porti sempre a buttare via le pietre e
a rimanere con te, per gustare il tuo perdono e imparare a donarlo con la stessa tua misura.


 Amen

 

 

Canto per la Benedizione eucaristica: Tantum ergo
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)

 

Concedi, o Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all’Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa’ che un giorno possiamo contemplano nello splendore della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. T –Amen.


Dopo la benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…

Canto per la comunione.