OASI
MARIANA BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)
SCUOLA
DI PREGHIERA ---XXXIV Domenica del Tempo Ordinario - CRISTO RE - Anno C
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Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito
Adorazione - giovedì 22 novembre 2007
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Canto di esposizione e invocazione di adorazione
Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.
Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento. gloria….
Sac: Apriamo il nostro cuore davanti a Gesù
Eucaristia,
così come
Maria lo apriva all’azione dello Spirito e diciamo:
Tutti: Come Maria, o Gesù, la tua e nostra Mamma celeste,
abbiamo il dono di portarti in noi,
dopo averti ricevuto nell’Eucaristia
e dopo esserci nutriti della tua Parola viva e trasformante
per l’azione del tuo Santo Spirito.
Davanti a te, in questo momento,
vogliamo non soltanto confermare questa nostra fede,
ma affidarci a lei, e lasciarci condurre per mano,
perché ci guidi dentro il mistero della tua Parola e del tuo Amore.
Invia il tuo Spirito su di noi
perché la Parola che ascoltiamo,
accolta, meditata e custodita nel più intimo di noi stessi
porti frutto secondo il desiderio di ciascuno
e soprattutto, in conformità alla volontà del Padre,
diventi liberante da ogni nostra pigrizia ed egoismo,
tenga lontano ogni malvagità,
ci sostenga nelle difficoltà e nelle tribolazioni,
ci aiuti a combattere e a superare la tentazione
e ci guidi passo passo in ogni istante della nostra vita
fino al giorno in cui, nel compimento beato della nostra speranza,
possiamo sperimentare e godere la verità piena della tua promessa. Amen
Sac: Madre
di Gesù e madre nostra
Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza
di ogni uomo.
***Invocazione e canto allo Spirito
Guida: Gesù è
parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano
T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam 3, 10).
Il
sacerdote legge
In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”.
Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.
*** Meditazione.
1L – “…Ha salvato gli altri, salvi se stesso …"
Sulla croce c’era una scritta: “Gesù nazzareno, re dei giudei”. Ma che cos’è il regno di Cristo? Un regno che non assomiglia per nulla ai regni della terra: non è fatto né di territori né di servi. Non si appoggia né alla forza delle armi, né alla violenza del potere, né sul denaro o sulla corruzione. Cristo proclama la sua regalità quando è consegnato a Pilato e incatenato come un criminale. È veramente re quest’uomo deriso, abbandonato dai suoi e coronato di spine? Sì, un re vero, ma di un regno di verità, di pace e di giustizia, di un regno d’amore.
La chiave di lettura del brano del vangelo che abbiamo appena ascoltato è tutta in quell’inquietante affermazione della folla a Gesù: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. E’ vero: per noi il potente salva se stesso, può permettersi di pensare solo a se, ha i mezzi per essere soddisfatto, senza bisogno degli altri. Ma il nostro Dio non salva se stesso, salva noi, salva me. Dio si autorealizza donandosi, relazionandosi, aprendosi a me, a noi. Se avesse accettato le provocazioni del popolo e fosse sceso dalla croce, Gesù si sarebbe mostrato “forte”, un vero “re” davanti agli uomini. Egli però non si è sottratto agli scherni, agli insulti, al patibolo della croce: in esso è avvenuto che Cristo autoconsegnandosi all’umanità e sottomettendosi alle sue insufficienze e alle sue miserie, si è reso di essa maggiormente servitore nell’effusione del sangue di redenzione. Lo ha fatto per amore. L’amore che si fa servizio fino alla morte.
2L – “Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”
Sul calvario ci sono tre croci; attorno a Gesù stanno due malfattori crocifissi come lui, che rappresentano due atteggiamenti dell’uomo di fronte al Dio messo in croce: uno lo maledice, l’altro è pieno di fede. Costui intravede in quell’uomo innocente (“Egli non ha fatto nulla di male”), capace di perdono dei nemici (“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”), e pieno di fiducia in Dio (“Padre, nelle tue mani metto il mio spirito”) il Messia salvatore venuto così a iniziare il suo regno, al quale quindi affidarsi con abbandono per un destino di riscatto e di vita. “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. E Gesù, con risposta solenne, lo conferma nella sua intenzione di fede: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. Oggi, è l’ora della croce che salva il mondo.
Gesù aveva assicurato Pilato che il suo regno non era di questo mondo; quando, dopo la moltiplicazione dei pani, la folla lo voleva fare re, egli scappò via e si rifiutò; già aveva fatto le scelte nel deserto quando satana “gli aveva mostrato tutti i regni del mondo con la loro gloria”, ed egli l’aveva scacciato. Il suo era un modo di fare il Messia non di tipo politico, come era stato falsamente inteso dai tempi di Davide, ma un salvatore sullo stampo del Servo Sofferente annunciato da Isaia, che "si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori, è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti". Dio non vuol vincere con la potenza, ma con l'amore. Vince il male col bene.
Questo è lo spettacolo che Dio dà di sé sulla croce: “Non c'è amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici”. Se la causa del male e della morte è il peccato, cioè il rifiuto dell’amore di Dio, Dio vuol stravincere in amore e perdono per conquistare il cuore dell’uomo, vuole una vittoria sul cuore perché ci riempie d’amore. Un amore che gli costa sulla pelle, che esprime quindi tutta la concreta fedeltà alla causa dell’uomo divenuta la causa di Dio stesso. Il nostro è un re crocifisso perché col suo sangue ha riscattato gli uomini alla vita e all'amore di Dio.
***Canto…….Silenzio, meditazione
Spunti per la meditazione e la preghiera
-Il popolo stava a vedere. Perché non prendi mai posizione rispetto agli eventi? Tutto quello che hai vissuto, ascoltato, visto... non puoi buttarlo via solo perché un inciampo sembra oscurarlo. Muoviti!
- «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Quanti ricatti con Dio nella preghiera. Se tu sei Dio, perché non intervieni? Ci sono tanti innocenti che soffrono... Se tu mi vuoi bene, fammi quello che ti dico e io ti credo... Perché proviamo sempre a trattare con il Signore come se sapessimo meglio di Lui ciò che è bene e ciò che non lo è?
-Gesù, ricordati di me. Quando vedrai in Cristo l’unico OGGI che ti dà vita?
***
Al Padre … - meta ultima della nostra vita.
Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.
Proponi la tua preghiera ad alta
voce condividendola con i fratelli e
sorelle.
Le intenzioni saranno
intercalate dalla seguente invocazione:
Regna la pace dove regna il Signore
Preghiera
Troppe volte, Signore Gesù,
abbiamo rivolto il nostro cuore ad altri sovrani,
ai vari dominatori del mondo.
Troppe volte, dominati dall'ansia del futuro e dall'angoscia del pericolo,
ci rivolgiamo ad altri «re».
Solo l'amore e la fiducia che ne deriva
liberano l'uomo dalla fobia e dalla tirannia della sua presunzione.
Oggi, Signore, ci inviti ad alzare il capo e a guardare nel tuo futuro.
Tu, Re di misericordia, ricordati di noi nel tuo Regno,
facci percepire il palpito del tuo cuore.
Un mondo disgregato dalla diffidenza,
dal dubbio e dallo scetticismo trova solo in te la salvezza.
Il tuo Regno non è fatto di splendido isolamento,
ma di profonda solidarietà con l'umanità redenta.
Il tuo Regno non impone diffidenza,
ma libera, salva, assicura speranza. Amen
Garcia
*** Canto per
Adoriamo dunque prostrati
un sì grande mistero e l’antica legge ceda al nuovo rito. La fede offra soccorso alla insufficienza dei sensi. Al padre e al Figlio siano lode e giubilo, salute, onore e potenza e benedizione, uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo) che procede da entrambi. Amen
Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui (si
china il capo)
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.
laus et jubilatio,
salus honor, virtus quoque
sit et
benedictio;
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio. Amen.
Sac: Preghiera (solo il sacerdote in piedi)
Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T –Amen.
***Dopo la
benedizione:
Tutti: Dio sia benedetto…
*** Canto per la
comunione.