TORNA alla HOME

 

 

calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- 2a Domenica di Pasqua - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 27 marzo 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac: Maria, nella notte del Calvario
tu sei rimasta vigile sulla fede del mondo
coltivando una speranza che tutti ci avrebbe ben presto coinvolti.

Tutti:

Il mistero della morte che si sarebbe spalancata a nuova vita
neppure tu lo conoscevi, ma la parola di tuo Figlio,
coltivata con amore, meditata e conservata nel cuore
nel corso degli anni nei quali lo hai visto crescere a Nazaret
e poi, da discepola, nel tempo della sua vita pubblica,
continuava a risuonare dentro di te
con quella forza che solo Dio può dare,
e solo chi lo ama veramente sa accogliere
al punto che, anche nei momenti del dolore più grande e del buio più pesto,
man mano la tua attesa si faceva più viva
fino a quando, prima ancora che gli angeli
lo annunciassero alle donne accorse al sepolcro
e la notizia si diffondesse tra i discepoli,
lui, Gesù, si è presentato al tuo cuore di Madre
con il volto luminoso e sul corpo tutti i segni di quell’amore
che lo avevano portato sulla Croce
ad accettare -e tu con lui- la volontà del Padre
che in tal modo manifestava il suo amore per l’umanità intera.
Ora, da figli, ti chiediamo
di accompagnare questo nostro incontro di preghiera ai piedi di tuo Figlio
perché la gioia della Pasqua continui a farsi spazio nella nostra vita
e la forza dello Spirito sceso su quanti erano riuniti con te nel Cenacolo
ci pervada e ci riempia tutti per renderci testimoni coraggiosi
del tuo Figlio risorto. Amen

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Giovanni 20,19-31)

 

 

ASCOLTA  LA  PAROLA

 

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.  Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”.  Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”.  Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L - …venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse:Pace a voi!

Il Cenacolo, una semplice sala al piano superiore di un edificio della vecchia Gerusalemme, è popolato di ricordi cristiani ma è soprattutto sede di una presenza che si ripete all’interno di tante altre sale sparse nel mondo. Là si è celebrata l’ Eucaristia, là si è istituito il sacerdozio, là è stato donato lo Spirito Santo, là si è offerto all’umanità il sacramento della riconciliazione.
Gesù, il risorto, “viene” nella sua Chiesa come aveva promesso, effonde la “pace” messianica come aveva annunciato ai discepoli e “manda” i discepoli per la missione definitiva che compiranno nel suo nome e nel suo potere.
Cristo associa la Chiesa pasquale alla grande opera da lui compiuta nella risurrezione, quella della creazione di un’ umanità nuova, libera, pura e animata dallo Spirito.
Ma per costituire una comunità cristiana non basta che un certo numero di cristiani  si ritrovi la domenica per celebrare un rito liturgico, è necessario che essi costituiscano una comunità-famiglia nell’ intera settimana. La prima virtù fondamentale della Chiesa è, quindi, la carità operosa, il farsi prossimo a tutti i fratelli. (At 2,44-45)

 

 

2L - Abbiamo visto il Signore!

Le difficoltà e le oscurità della comunità cristiana sono descritte nell’ incontro di Gesù con quel discepolo, Tommaso, che rappresenta tutti coloro che progrediscono lentamente, e tra crisi, verso la fede autentica. La fede è una conquista faticosa e spesso lacerante. La Chiesa proclama l’annuncio pasquale: “Abbiamo visto il Signore!”, ma con pazienza e umiltà deve attendere che il mistero della libertà umana possa lentamente e gioiosamente giungere a dichiarare il suo atto di fede: “Mio Signore e mio Dio!” E’ questa la professione di fede cristologia più alta di tutto il vangelo, il credo pasquale a cui si può approdare attraverso vie diritte e pianeggianti ma anche attraverso strade contorte ed oscure, come Tommaso, fratello di tutti coloro che hanno bisogno di essere a più riprese sollevati alla luce dalla mano di Cristo.

 

 

1L - …a chi rimetterete i peccati saranno rimessi

Il racconto dell’ incontro del Risorto coi suoi discepoli ha come centro una frase che ha al suo interno un dono straordinario: “rimettere i peccati”. “Rimettere il peccato: sogno vano dell’uomo, carcerato e impigliato nelle catene dei suoi delitti. Rimettere il peccato: promessa vaga di uomini ingannatori” (F. Dodtoievskij). Il nostro tempo è sempre più incline a coprire il senso del peccato, ad ottundere la coscienza morale, gettare strati di polvere sulla brace del rimorso sincero. Eppure mai come oggi si parla di “sensi di colpa” e si assicurano fasulle liberazioni dalla colpa. “Rimettere il peccato” in modo radicale e totale è, invece, possibile solo a Dio. “Beato l’ uomo a cui è rimessa la colpa…. Tu hai rimesso la malizia del mio peccato” (salmo 32,1.5). Cristo dimostra la sua divinità proprio perdonando i peccati al paralitico: “Coraggio figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati!.... Il Figlio dell’ uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati” (Mt 9,2. 6). Dio, attraverso il Figlio suo, ha affidato alla Chiesa la possibilità di rendere visibile il suo perdono col “ministero della riconciliazione”, come lo chiama Paolo.
E’ per questo che il racconto di Matteo si conclude: “Alla vista della guarigione del paralitico, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini” (9,8). Alle mani degli Apostoli quindi, è affidato il potere di sciogliere, nel nome del Signore, i nodi oscuri del nostro male. Ma c’ è un’ altra via fondamentale in subordine a questa: quella del perdono fraterno. “Perdona l’ offesa al tuo prossimo e ti saranno rimessi da Dio i tuoi peccati” (Siracide 28,2). “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Padre nostro). “Perdonando saremo perdonati” (S. Agostino).  
E’ questo il cerchio luminoso del perdono cristiano che apre l’ orizzonte di un nuovo mattino anche per chi ha commesso il delitto più atroce.

 

.                                                                                  

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

 

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

 

Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del Tuo amore.

 

 

 

 

Preghiera

«Pace a voi!».
Così, Signore risorto, tu saluti i tuoi discepoli.
Così tu ti rivolgi a noi a soli otto giorni dalla festa di Pasqua.
Sì, Signore, donaci la tua pace, ne abbiamo tanto bisogno.
Non di una pace che nasce da un accordo tra i potenti,
uniti insieme per difendere i propri interessi.
Non di una pace che impone le pretese dei forti ai deboli,
la giustizia dei furbi agli ingenui, la sapienza dei dotti agli sprovveduti.
Non di una pace che prevede la vendetta e la condanna,
il giudizio implacabile e il castigo, l’umiliazione e la ritorsione.
No, Signore risorto, noi abbiamo bisogno della tua pace,
la pace che è dono dello Spirito, ricevuto per grazia, non per meriti.
La pace che è generata dalla misericordia e dal perdono,
dalla generosità e dalla mitezza, dalla condivisione e dalla fraternità.
La pace che è destinata a tutti quelli che ti cercano,
pellegrini che si rimettono sempre in viaggio,
a tutti quelli che si affidano a te
come poveri che non hanno altro sostegno,
a tutti quelli che hanno patito persecuzione
per amore del tuo Nome e degli abbandonati.

 

(ROBERTO LAURITA)

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque 

Compar sit laudatio. Amen.   

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l’opera della tua misericordia, perché nell’assidua celebrazione del mistero pasquale riceviamo i frutti della nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.

 

T –Amen.

 

 

***Dopo la benedizione:

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione.