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OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- IV Domenica di Avvento - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 27 dicembre 2007

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac:

In questo tempo in cui la Chiesa ci invita a sostare davanti al Presepe vogliamo soffermarci anche in questa preghiera di adorazione nella meditazione e contemplazione del mistero di amore del Dio fatto Bambino.

 

Tutti:

: L’amore che scaturisce
dalla tua presenza eucaristica, o Gesù,
è lo stesso che emana dal silenzio
e dal raccoglimento del presepe.
Quel clima di serenità e di pace,
quel calore semplice e puro che emana il presepe
affascina la nostra mente e riscalda i nostri cuori
proprio come la tua presenza eucaristica
che in questo periodo sembra diventarci ancora più cara,
perché la Parola fatta Carne porta con sé e
d esprime il mistero della Pasqua
ed entrambi sono racchiusi e significati nell’Eucaristia,
Dono tanto caro e prezioso per la Chiesa e per l’umanità intera.
Fa’ o Gesù che lo Spirito Santo che ha permesso il tuo concepimento
nel grembo di Maria e ti ha accompagnato fino alla morte di croce,
quello stesso che realizza la consacrazione del pane e del vino,
possa entrare nei nostri cuori e renderci capaci di adorarti come meriti
e di aprirci all’amore trinitario come il nostro cuore desidera,
sostenuti dall’aiuto e dall’esempio di Maria tua e nostra madre.


Amen

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 2,13-15.19-23)

 

Lettura dal Vangelo di Matteo :


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».  Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti  infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L – “Fedeltà di padre”

In questo brano evangelico Giuseppe ha un ruolo centrale. Per tre volte riceve una indicazione di cammino, ed egli la segue. Si caratterizza per la sua docilità e la sua obbedienza. Anche nel mistero dell’incarnazione era entrato non di propria iniziativa. Anzi, inizialmente aveva voluto ritrarsi, ripudiando in segreto la sua promessa sposa. Troppo alto era il mistero. Solo quando Dio gli aveva fatto capire la propria volontà, aveva deciso di entrare insieme a Maria in quella incredibile vicenda. Matteo lo caratterizza per la sua obbedienza pronta, senza discussioni, senza clamore. Non parla, agisce. Non “comunica”, si mette in cammino. Giuseppe ha ormai svolto la sua missione nel piano di Dio, prenderà il suo ultimo cammino, forse preceduto - anche questo - da un sogno. I sogni punteggiano il cammino di Giuseppe. Nei suoi sogni la sua interiorità resta sveglia e attenta. Questi sogni non esprimono solo la sua personalità, quello che sente, ma lo mettono in contatto, tramite la parte più profonda di se stesso, con Dio, di cui l’angelo è tramite. E Giuseppe segue queste indicazioni di cammino, senza “se” e senza “ma”: si lascia condurre. Che cosa possiamo imparare da san Giuseppe? Per prima cosa l’attenzione alla propria interiorità profonda, laddove Dio parla. Bisogna imparare a scendervi, e a distinguere in essa la voce di Dio. Solo incontrando me stesso non in superficie, ma ad un livello più vero, posso incontrare Dio. Impariamo poi la docilità, la scioltezza nell’assecondare le indicazioni di Dio. Devo cercare Dio attraverso i fatti della mia esistenza, i suoi alti e anche i suoi bassi. Lasciarmi portare, non pretendere che essi corrispondano alle mie pianificazioni, credere che in essi Dio agisce, essere duttile, flessibile, nella fiducia che Dio cammina con me.

 

 

 

2L – “La Santa Famiglia”

Questo brano descrive alcuni episodi piuttosto drammatici, che ci mostrano come il Figlio di Dio, divenuto membro di una famiglia umana, non è sfuggito alla condizione di estrema precarietà in cui tale famiglia è venuta a trovarsi: l’esperienza della fuga, la
preoccupazione per la sopravvivenza del bambino, il disagio di un viaggio all’estero con i mezzi di allora, l’esperienza dell’emigrazione, dell’esilio, della vita da profughi; il ritorno, poi, in patria e un’esistenza nascosta nella routine quotidiana di un paese della Galilea, Nazareth. La vita di una famiglia povera. E’ l’esperienza di innumerevoli nuclei familiari, che oggi, con modalità diverse rivivono la condizione difficile di Maria, di Giuseppe e del Bambino. La famiglia di Nazareth brilla ai nostri occhi come sorgente di consolazione e modello di vita. E’ un capolavoro di famiglia: tre persone tutte proiettate su Dio, innamorate di Lui. La premura di San Giuseppe verso Gesù e la Madonna è un mirabile esempio di tanti padri e di tante madri premurosi che si prendono cura dei loro figli. E ciò non sempre con il risultato della riconoscenza verso di loro, ma il più delle volte con atteggiamenti per nulla rispettosi verso i genitori. E’ evidente che qui c’è un forte appello alla responsabilità dei genitori rispetto ai figli; ma è altrettanto vero che è prefigurato un atteggiamento di vera e sincera sottomissione di Gesù ai suoi legittimi genitori nella storia degli uomini, pur essendo egli l’Unigenito Figlio di Dio. Di fronte alla crisi irreversibile della famiglia dei nostri giorni un ritorno alla vera sorgente spirituale di ogni famiglia cristiana, che è la Famiglia di Nazareth, fa molto bene per recuperare slancio, fiducia, dialogo, amore, perdono e tolleranza. La cultura dello sfascio familiare avviata e sostenuta dalla corrente mentalità materialista, deve trovare una forte opposizione di idee e soprattutto di testimonianza e stili di vita nelle famiglie cristiane, che necessitano di un costante colloquio interiore con il Signore se vogliono continuare sulla strada della vera felicità familiare. La presenza di Cristo nella famiglia di Nazareth è certezza della sua presenza in tutte le famiglie, a condizione che aprano le porte del loro cuore a Lui, che è venuto a portare la pace e ad abbattere ogni muro di separazione e di divisione di qualsiasi genere. La famiglia, quindi, comunità dove ci si sostiene e ci si incoraggia a vicenda nel cammino della fede. Dove come nella “santa famiglia” si impara a riconoscere il disegno d’amore che Dio realizza anche attraverso vicende dolorose.

 

 

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

Spunti per la meditazione e la preghiera


Che cosa ti colpisce di più nel brano di Matteo appena ascoltato?

Riesci ad essere attento alla tua interiorità per distinguere in essa la voce di Dio? La famiglia di Nazareth aveva una grande ricchezza:la presenza di Gesù. Occorre riflettere  sull’importanza di avere “Gesù in mezzo” anche nelle nostre famiglie.

 

*** La Parola si fa preghiera.

 

Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

 

Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

Vita e benedizione sulla casa che teme il  Signore.

 

 

 

Preghiera

Gesù, la tua non è stata senz’altro un’esistenza dorata,
un’infanzia privilegiata nella quiete di un palazzo,
ignorando le fatiche ed i disagi di tanta gente.
No, tu fin dai primi giorni hai dovuto conoscere
le strade dell’esilio e dell’emigrazione per sfuggire alla violenza,
al sopruso ed alle minacce del potente di turno.
La tua storia rassomiglia così a quella di tanti uomini e donne,
di tanti giovani e bambini, sballottati da un paese all’altro,
braccati dalla polizia, sottoposti al terrore, minacciati dall’ingiustizia.
Crescerai e diverrai uomo in un piccolo villaggio,
senza storia e senza gloria, sconosciuto ai più,
condividendo fino in fondo la vita dei piccoli e dei poveri,
di quelli che non hanno mai a disposizione corsie preferenziali
o vantaggi esclusivi.
E anche la conclusione di tutto ti vedrà tra i disprezzati e gli oppressi,
condannato ad una morte atroce per assecondare i giochi del potere.
Gesù, mentre passiamo davanti al presepe, insegnaci a stare con te,
dalla parte di coloro che davanti al mondo
ancora oggi  non trovano posto  
                                                                     (ROBERTO LAURITA)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

Adoriamo dunque prostrati

un sì grande mistero

e l’antica legge ceda

al nuovo rito.

La fede offra soccorso

alla insufficienza dei sensi.

 

Al padre e al Figlio

siano lode e giubilo,

salute, onore e potenza

e benedizione,

uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

che procede da entrambi.  Amen

 

 
Tantum ergo Sacramentum

veneremur cernui (si china il capo)

et antiquum documentum

novo cedat ritui:

praestet fides supplementum

sensuum defectui.

 
Genitori Genitoque (si china il capo)

laus et jubilatio,

salus honor, virtus quoque

sit et benedictio;

Procedenti ab utroque 

Compar sit laudatio. Amen.   

 

 

Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

 

Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T –Amen.

 

 

***Dopo la benedizione:

 

Tutti: Dio sia benedetto…

 

*** Canto per la comunione.