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calice

 

 

OASI  MARIANA  BETANIA – VIA COLLE PIZZUTO – ALVITO (FR)

 

SCUOLA DI PREGHIERA --- 4a Domenica del tempo ordinario - Anno A

………………………….…… Con Maria per Gesù al Padre nello Spirito

                 Adorazione  - giovedì 31 gennaio 2008

 

*** Canto di esposizione e invocazione di adorazione

 

Sac.: Sia lodato e ringraziato ogni momento.                                                    Tutti: II Santissimo e Divinissimo Sacramento.                  gloria….

 

Con Maria……..

 

Sac:

 

Riprendere il cammino del tempo ordinario, dopo i tempi forti di Avvento-Natale, ci dà occasione di portare nel quotidiano la contemplazione del Dio fatto Bambino e di sentirci sostenuti e accompagnati da colei che è stata una delle figure portanti dell’Avvento, perché maestra dell’attesa, e nello stesso tempo ci ha guidato nel nostro incontro con il presepe davanti al quale siamo stati aiutati ad approfondire il mistero della incarnazione. Con lei, dunque, vogliamo iniziare anche questa preghiera di adorazione.

 

Tutti:

Guardando te, Maria, osservando e seguendo il tuo silenzio,
la nostra mente e il nostro cuore si concentrano sul mistero
e si fermano, come ali di angeli che non fanno rumore,
nella contemplazione serena di un amore senza limiti,
che ha avuto appena il tempo di nascere e già si è fatto dono,
non ha ancora fatto il passaggio attraverso la morte
e già, come anticipandolo, si offre come cibo e pane di vita.
Questo tuo Figlio che si lascia esporre dalla tua premura amorosa
alla contemplazione dei pastori e all’adorazione dei Magi
diventa oggi per noi il mistero più grande,
carico di una muta comunicazione di amore semplice ed umile che chiede risposta e ricco di una misericordia infinita
che lo fa offrire al Padre celeste per strappare il perdono per tutti
facendosi risposta obbediente e totale,
capace di cancellare il no del peccato di tutta la storia umana.
Questo tuo Figlio noi ora adoriamo umilmente
col cuore contrito e umiliato
e con la gratitudine che scaturisce dal saperci pienamente e infinitamente amati
e dal crederti al nostro fianco con il tuo sostegno e premura di Madre.
Concedici tu, o Maria, il raccoglimento che merita il mistero
L’accoglienza che esige la Parola
e quell’adorazione di cui non siamo capaci,
ma che tu puoi insegnarci e ottenerci dal dono dello Spirito.

 

 

Sac: Madre di Gesù e madre nostra

Tutti: Guidaci a Cristo Via al Padre, Vita, Verità e salvezza di ogni uomo.

 

***Invocazione e canto allo Spirito

Per Gesù              Parola del Padre - Invito all’ascolto.

Guida: Gesù è parola del Padre per noi. Lui stesso ha detto: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. (Lc 11, 28).

T: E noi gli diciamo:“Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta”.    (1 Sam  3, 10).

 

 

 

 

 

 

Il sacerdote legge la Lettura biblica . (Mt 5,1-12a)

 

ASCOLTA  LA  PAROLA

    

 

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di
male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra
ricompensa nei cieli».

 

T:“Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119, 105)

 

 

 *** Meditazione.

 

 

 

1L “Beati i poveri in spirito”

“Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei cieli”. Povertà è distacco reale dalle cose, come l’ha vissuto Gesù. Povertà è mitezza, non-violenza, tolleranza, condizione di emarginazione e di persecuzione. In modo positivo povertà è ricerca dei veri valori umani quali la pace, il perdono, la non doppiezza di linguaggio o le astuzie nell’azione, essere puri e semplici di cuore.
A chi è povero e cerca che i suoi desideri di giustizia si realizzino, può sembrare perdita di tempo usare mitezza, misericordia, perdono. Può apparire inutile conservare un cuore puro e uno sguardo limpido, portare pace a chi ti tratta con egoismo ed è causa della sofferenza che da tempo ti sta mettendo in ginocchio.
Ciò che caratterizza i poveri in spirito non è semplicemente la mancanza di beni terreni, ma l’abbandono fiducioso a Dio e l’attenzione a compiere la sua volontà. Pur non disponendo di alcun potere, in realtà possiedono tutto, perché appartengono a Dio e si rifugiano tra le sue braccia.
Quello di Gesù è un discorso che sconvolge il modo di pensare comune, indica nuove strade per raggiungere la felicità che tutti cercano, dà speranza a chi sembra rassegnato di dover solo patire e per nulla poi.
“Di essi è il Regno dei cieli”. Costoro sono i veri discepoli del Signore. Partecipano all’intimità con Dio, alla sua consolazione, alla sua misericordia, alla sua pienezza di vita, alla terra promessa del cielo. Infine “vedranno Dio”. “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Gesù in persona ne è il garante. Lui è stato il primo a vivere in pieno le Beatitudini: “insultato e perseguitato e fatto oggetto di ogni sorta di male” per la giustizia di Dio; ma alla fine è stato lui il vincente: lui Dio ha Lo risuscitato ed esaltato alla sua destra. I suoi criteri quindi sono quelli giusti che portano alla vera riuscita. Gesù ha promesso la medesima vittoria a quanti parteciperanno alla battaglia che si ingaggia sempre nella storia tra il mondo e Dio.
A questo punto vien da chiederci: non è questo un ideale un po’ rinunciatario? Poveri, miti, misericordiosi, operatori di pace, puri di cuore...: non si finisce poi per essere solo perdenti in un mondo dove ci vogliono denti e pugni per sopravvivere?
Le Beatitudini sono un ideale di forza interiore, non di prepotenza e violenza. Occorre credere alla giustizia che fa Dio più che a quella, poca e ambigua, che riusciamo a fare noi.

 

2L – “Il carattere cristiano delle beatitudini”

Il cuore dell’uomo spesso cerca beatitudini diverse da quelle proposte da Gesù: beati i ricchi, gli arrivati, i fortunati, i sazi; beati quelli che non si fanno mettere i piedi in testa, che non devono chiedere mai; beati quelli che trovano sempre il modo di cavarsela e non guardano in faccia a nessuno... Alcuni si sono abituati ad una certa interpretazione caricaturale del Cristianesimo. Parlando della mitezza, della povertà e dell´umiltà si può pensare ai cristiani come a dei deboli di pensiero, rassegnati a perdere, senza nulla da dire. Non è questo il Cristianesimo. I cristiani hanno una proposta per la vita e per la società e sono caratterizzati dal loro impegno totale e dalla tenacia nel portare a termine quel che propongono. La loro vita di povertà dà loro un senso pratico e profondo dell’essenziale e del valore del tempo. La loro mitezza dà loro l’abilità di ascoltare gli altri e Dio, e di decidere con consapevolezza. La loro umiltà li rende leader capaci perché, essendo sicuri di sé e del proprio valore agli occhi di Dio, sono capaci di riconoscere e di tirar fuori le qualità degli altri. Un cristiano è una persona integra, che non è influenzata o entusiasmata dai soldi o dal potere. Un cristiano ha una visione chiara di come dovrebbero essere le cose ed è il primo ad impegnarsi per far in modo che sia così. Ha il coraggio di opporsi alle menzogne e alle persecuzioni.

 

 

            ***Canto…….Silenzio, meditazione

 

    

      • Il messaggio su Dio e su quanto vuol fare per noi, che Gesù offre nelle beatitudini, riesce ad affascinarmi e a farmi riempire di gioia? Mi infonde speranza e suscita gratitudine?
      • Mi ritrovo nella fisionomia del discepolo che viene tratteggiata nelle Beatitudini? Se sono vigilante, nell’arco di una giornata so cogliere l’occasione di vivere ora come “povero in spirito”, ora come “puro di cuore”, ora come “misericordioso” etc,?
      • Chi ci incontra vede brillare sui nostri volti il messaggio delle beatitudini?
       

       
              


     

    *** La Parola si fa preghiera.

     

    Al Padre      - meta ultima della nostra vita.

    Prova a trasformare quanto hai meditato, in preghiera al Padre per dire la tua disponibilità e ringraziarlo per averti chiamato alla vita.

    Proponi la tua preghiera ad alta voce condividendola con i fratelli e sorelle.

     

    Le intenzioni saranno intercalate dalla seguente invocazione:

     

    Il Signore è mia luce e mia salvezza

     

     

     

     

    Preghiera

    Si sbaglia, Gesù, chi crede
    che tu sia venuto solamente a fornire un rimedio temporaneo,
    una consolazione passeggera, un cambiamento di modeste proporzioni.
    Tu non ci proponi un restauro di facciata,
    qualche ritocco esterno a questo mondo e a tante situazioni drammatiche
    vissute da milioni di uomini e di donne.
    No, tu intendi realizzare un cambiamento
    che di fatto sconvolge gli assetti tradizionali, il nostro modo di giudicare e di agire,
    le priorità ed i comportamenti.
    Per questo cominci dai poveri,
    da quelli che non contano, da quanti sembrano destinati
    ad essere i perdenti di turno
    perché troppo buoni, troppo arrendevoli,
    incapaci di imporsi, di restituire colpo su colpo, di rispondere al male con il male
    e dunque considerati inadatti alle strategie di questo mondo,
    ai progetti efficaci, ai successi assicurati.
    Tu, nonostante tutto,
    parti da loro perché li consideri fin d’ora cittadini del Regno,
    figli del mondo nuovo
    perché hanno preso sul serio la Buona Novella,
    la tua parola di amore e di speranza.

    (ROBERTO LAURITA)

     

     

     

     

     

                    *** Canto per la Benedizione eucaristica .  Tantum ergo

    Adoriamo dunque prostrati

    un sì grande mistero

    e l’antica legge ceda

    al nuovo rito.

    La fede offra soccorso

    alla insufficienza dei sensi.

     

    Al padre e al Figlio

    siano lode e giubilo,

    salute, onore e potenza

    e benedizione,

    uguale glorificazione sia a Colui (lo Spirito Santo)

    che procede da entrambi.  Amen

     

     
    Tantum ergo Sacramentum

    veneremur cernui (si china il capo)

    et antiquum documentum

    novo cedat ritui:

    praestet fides supplementum

    sensuum defectui.

     
    Genitori Genitoque (si china il capo)

    laus et jubilatio,

    salus honor, virtus quoque

    sit et benedictio;

    Procedenti ab utroque 

    Compar sit laudatio. Amen.   

     

     

    Sac: Preghiera                                                        (solo il sacerdote in piedi)

     

    Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci  hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i  benefici   della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

    T –Amen.

     

     

    ***Dopo la benedizione:

     

    Tutti: Dio sia benedetto…

     

    *** Canto per la comunione.