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TESTIMONIANZE OASI

MARIA LUISA

 

 

Credo di poter affermare di non essere stata io a scegliere l’Oasi, ma che l’Oasi ha scelto me. Avevo già fatto esperienza di comunità al liceo e all’università nel movimento di “Comunione e Liberazione” e più volte il Signore aveva provato a chiamarmi ma avevo fatto parecchie resistenze per motivi più o meno validi. Fu nel momento in cui venni ad abitare ad Alvito e cominciai con don Alberto l’esperienza e l’impegno parrocchiale che iniziai a sentire forte e chiaro un’innamoramento per Gesù; ne avevo tutti i sintomi: notti insonni, sogni strani, canzoni d’amore riferite non più a persone ma solo a Lui. Mi fu confermato da più parti essere una chiamata ad una consacrazione che per me aveva tutti i connotati di una chiamata sponsale e mi consacrai in una associazione laicale. Da tempo oltre la parrocchia frequentavo un gruppo che si incontrava con don Alberto a pregare sulla Parola che chiamavamo “Comunità sotto la Parola”. Da lì cominciò a nascere il sogno poi diventato progetto-Oasi e io mi resi disponibile per cominciare, proprio a casa mia, l’esperienza iniziale della Comunità-Oasi mentre qui iniziavano le costruzioni. Furono anni di fervore, di lavoro, di conoscenze, di sogni. Ho creduto molto a questa realtà e ci ho giocato tutta me stessa perché sentivo che il Signore mi chiedeva di farne la mia famiglia e spendermi per essa e lo feci con molto entusiasmo e gioia. Non posso non parlare anche della fatica che è stata l’Oasi. Mi ripeto spesso infatti che il Signore non mi aveva promesso altro al momento del si che la via della croce, però io non sono stata un campione di fortezza. Si era già tutti adulti, con personalità formate e l’apertura a 360° tipica dell’Oasi era veramente difficile soprattutto nella convivenza di persone molto diversa tra loro per formazione, progettualità di vita e vocazione, e a 360° era anche l’accoglienza! Ora è tutto più chiaro, ma allora era tutto duro da capire anche, non solo da accettare e vivere. Il mio caratterino mi ha fatto spesso fare “tilt”, ho passato lunghi mesi fuori dall’Oasi, mesi di sofferenza in cui il mio direttore spirituale mi ha provato in tanti modi e ha provato a capire e cercare se il Signore mi stesse conducendo altrove. Alla fine concluse che se mi spaccava il cuore dentro avrebbe trovato scritto: Oasi e che li il Signore mi voleva lì fino a quando avesse voluto. La mia appartenenza, pur nelle contraddizioni, rabbia, dolori, delusioni, non era venuta meno, anzi! Eccomi ora sempre alla ricerca dell’abbandono totale a Lui, alla sua volontà che credo oggi vada ricentrata sul dono che ci ha fatto della Regola che definisce il nostro percorso, come quella Parola di Vangelo data proprio a noi, oltre che nell’obbedienza al fondatore e in un servizio umile e anche nascosto. Per una come me, da sempre super responsabilizzata e abituata a prendere decisioni anche difficili e immediate, a volte è duro e allora mi appello a Maria che mi aiuti a non avere progetti personali, a vivere l’attesa come Lei e a saper dire sempre sì. (Maria Luisa)

 

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